La discussione in Parlamento dedicata all’Adozione Internazionale

Durante il Question Time di mercoledì 15 febbraio, la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella ha risposto estesamente a diverse domande riguardanti l’Adozione Internazionale, sottolineando i problemi con alcuni Paesi e le iniziative in essere del governo per sostenere le coppie adottive

Sono giorni in cui l’Adozione è al centro del dibattito parlamentare. Dopo l’intervento in cui la Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella ha esposto le linee programmatiche del suo Ministero, dedicando ampio spazio anche al tema delle Adozioni, come riportato in un articolo dedicato su AiBiNews, nel pomeriggio di mercoledì 15 febbraio la Ministra è tornata sull’argomento nel corso del question time programmato nell’aula di Montecitorio.

Chiarimenti sulla situazione dell’Adozione Internazionale

In particolare, i parlamentari hanno chiesto alla Ministra dei chiarimenti su quale sia la situazione attuale delle adozioni internazionali, alla luce del calo in corso ormai da anni e sottolineando le principali criticità emerse relative ai tempi, i costi nonché “in maniera decisiva, le crisi economiche che hanno caratterizzato a più riprese i decenni trascorsi, da ultima quella connessa alla pandemia”.
L’onorevole Martina Semenzato, in particolare, ha evidenziato come, per le criticità dette in precedenza: “Molte famiglie aspiranti all’adozione… hanno smesso di crederci. Ciò significa che molti bambini rimangono nei centri di accoglienza, anziché poter essere, più dignitosamente, accolti in una famiglia”.
Tra i principali nodi da chiarire, sono emerse anche le difficoltà che si riscontrano in maniera particolare con alcuni Paesi dell’Est europeo e dell’Asia e che hanno portato ll’interruzione delle procedure adottive.
La Ministra Roccella ha estesamente risposto alle domande sottolineando, prima di tutto, come, sebbene il calo delle adozioni ci sia, negli ultimi tre anni i numeri abbiano sostanzialmente “tenuto”, nonostante un quadro internazionale molto difficile. Inoltre – ha rimarcato Roccella: “L’Italia è ancora il secondo Paese al mondo per l’accoglienza, dei minori e, soprattutto, è il Paese che adotta più minori con bisogni speciali”.

Le difficoltà dell’Adozione Internazionale con i diversi Paesi

Per quanto riguarda le specifiche criticità relative ai Paesi, Roccella, che in qualità di ministro della Famiglia è anche Presidente della Commissione delle Adozioni Internazionali, ha analizzato le diverse situazioni partendo dalla Cina: l’unica nazione “a non aver riaperto alle adozioni internazionali dall’inizio dell’emergenza sanitaria”. La Ministra ha riportato la situazione, più volte segnalata anche da Ai.Bi., delle 30 coppie abbinate a un minore cinese che attendono la conclusione della procedura da ormai 3 anni. “In un recente contatto con il nostro Ministro degli Esteri – ha risposto Roccella – il Governo cinese si è reso disponibile ad attenzionare la situazione. Considerata la recente nomina del nuovo ambasciatore in Italia, saranno intrapresi tutti i passi per definire un percorso condiviso, che possa portare alla riapertura delle frontiere”.
Per quanto riguarda la Bielorussia, invece, è stato sottolineato come con questo Paese esista un Protocollo d’intesa del 2017 “che prevede la presentazione annuale di una lista di famiglie candidate all’adozione; l’ultima con esito positivo è del 2019, le successive non hanno avuto seguito, per le vicende politiche bielorusse. Il Governo si sta adoperando per cercare una soluzione per sbloccare le 182 adozioni in corso con riferimento a motivi umanitari”.
Più “scontate” le risposte relative alla Russia, un Paese che di fatto non ha mai ufficializzato una posizione di chiusura rispetto alle adozioni in corso, me verso il quale perdurano fortissime criticità dovute alla guerra che hanno portato la CAI ha sospendere l’attivazione di nuovi incarichi di coppie agli enti autorizzati.
Infine l’Ucraina: qui, all’inizio del conflitto, “erano in corso 126 procedure, delle quali 19 in stato avanzato, per 24 minori oggi in Italia”. Come sempre capita in caso di guerra o emergenze particolari, oggi il Paese ha bloccato le adozioni di nuovi bambini per i quali “non può vagliare lo stato di adottabilità”, portando la Commissione, anche in questo caso, a sospendere la presa in carico di nuove coppie. “Per tutte le coppie in attesa – ha però proseguito Eugenia Roccella- la CAI ha previsto la possibilità di una procedura adottiva parallela in un secondo Paese, con la possibilità di uno specifico sussidio economico”.
Sempre sul fronte sussidi è stato ribadito che la CAI assegnerà “ai genitori che hanno concluso un procedimento adottivo negli anni 2021-2022 un rimborso significativo per le spese sostenute e un rimborso supplementare a chi adotti bambini portatori di bisogni speciali (special needs)”.
Infine, ribadita anche la prossima partenza di 15 nuovi progetti di cooperazione in Africa, Asia e America Latina le “trattative in corso con Paraguay, Costa d’Avorio e Repubblica democratica del Congo”.