Draghi sgonfia l’aumento delle bollette gas e luce

Giovedi 23 settembre dovrebbe vedere la luce un decreto mirato a contenere i corposi aumenti dei costi di luce e gas per le famiglie. In arrivo un taglio degli oneri e un extra bonus per le famiglie più povere o numerose

Solo pochi giorni fa era risuonata come un’emergenza: il rincaro delle bollette di gas e luce che avrebbe comportato un aggravio fino a 500 euro di spesa per le famiglie.
Subito erano state avanzate diverse ipotesi, a partire dall’intervento diretto del Governo con dei fondi, sulla falsariga di quanto era già stato fatto e aveva permesso di contenere i primi aumenti dei mesi scorsi.

Un mix di misure per contenere gli aumenti delle bollette di luce e gas

Secondo quanto riporta l’HuffPost il decreto per contenere i nuovi, ulteriori aumenti è in fase di scrittura e punterà non su un’unica misura ma su un mix di soluzioni. D’altra parte se a luglio gli aumenti erano stati del 9,9% per la luce e del 15,3% per il gas, ora si parla di +40% e + 30% e, dunque, le forze da mettere in campo devono essere per forza di cose superiori.
In totale, per azzerare i rincari, servirebbero 9 miliardi: troppi per pensare di trovare i fondi. L’obiettivo, dunque, è calmierare l’impennata di circa il 30% puntando su un extra bonus per le famiglie povere e un taglio degli oneri di sistema.

Taglio degli oneri e bonus per le famiglie più povere

Per la prima misura si punta a incrementare la detrazione fiscale di cui oggi godono le famiglie con ISEE sotto gli 8.265 euro (o fino a 20 mila euro se la famiglia ha almeno quattro figli a carico). Sempre secondo l’HuffPost: “L’extra-bonus andrà anche alle famiglie che beneficiano del reddito di cittadinanza e a quelle che hanno uno o più componenti in condizioni di salute gravi”. All’incirca, la differenza tra chi beneficerà del bonus e chi no sarà di 128 euro in un anno.
La seconda misura, invece, come detto, riguarderà il taglio degli oneri di sistema, ovvero le voci della bolletta che finanziano le energie rinnovabili, la messa in sicurezza del nucleare, ma anche le tariffe speciali per le ferrovie e altre spese. Non si interverrà, invece, sull’IVA, nonostante sia stata proprio questa la richiesta fatta da Matteo Salvini a Mario Draghi, il quale, però, ha già individuato e deciso di seguire altre strade.