Il duro inverno degli sfollati in Siria, senza combustibile per riscaldarsi

Al-Alwani e i suoi figli hanno raccolto bastoni, borse di nylon, plastica e calzature logore dalla periferia del campo di Deir Hassan da utilizzare per il riscaldamento.

Non c’è niente da fare.” Queste sono state le parole della quarantenne Sarah al-Mahmoud a Enab Baladi riferendosi al problema ricorrente delle inondazioni nei campi profughi: con l’acqua piovana che cade sulle sue cose logore, entrando nella tenda da tutti i lati, al-Mahmoud ha notato che lei e suo marito non possono cambiare la loro tenda o permettersi una nuova copertura per il tetto. “Affrontiamo condizioni difficili ogni inverno senza che nessuno presti attenzione alla nostra sofferenza. Le nostre vite nei campi profughi di Qah sono diventate un vero inferno, senza riscaldamento, alloggi adeguati o servizi. Viviamo ai margini della vita”, ha detto al-Mahmoud a Enab Baladi, descrivendo la sofferenza degli sfollati ogni inverno.

Senza mezzi per affrontare l’inverno siriano

Sofferenze davvero difficili da descrivere, specie per chi vive nel nord-ovest della Siria durante l’inverno, dove le temperature sono molto basse, i terreni fangosi e mancano quasi del tutto attrezzature e materiali per il riscaldamento, nonché la possibilità di procurarseli.
Ogni anno, dall’inizio della rivoluzione siriana nel 2011 e dall’emergere dei campi profughi, si aggiunge un nuovo capitolo nella sofferenza senza fine degli sfollati nel nord-ovest della Siria, senza soluzioni efficaci per porre fine a questa tragedia umana da parte di nessuno dei due governi de facto in carica nella regione o dalle numerose organizzazioni di soccorso che vi operano.
Enab Baladi ha approfondito questa annosa questione in un lungo articolo in cui mette in evidenza le condizioni critiche nei campi profughi e le ragioni per cui questa prova invernale continua senza trovare soluzioni efficienti.

La mancanza di sostegno invernale agli sfollati nel nord della Siria

Un’altra residente del campo di nome Sumaya al-Alwani, 35 anni, ha detto a Enab Baladi che la sua famiglia non poteva permettersi di acquistare materiali per il riscaldamento a causa dei loro “prezzi folli”. Dall’inizio dell’inverno, al-Alwani e i suoi figli hanno raccolto bastoni, borse di nylon, plastica e calzature logore dalla periferia del campo di Deir Hassan da utilizzare per il riscaldamento. Al-Alwani ha affermato che le organizzazioni umanitarie non hanno fornito loro materiale per il riscaldamento come negli anni passati, e che le forniture di aiuti non coprono più i loro bisogni primari e nemmeno una parte di essi.
Ayman al-Khalaf, un residente della città di Deir Hafer che è stato sfollato nei campi della campagna orientale di Aleppo, ha detto a Enab Baladi che dall’inizio dell’inverno fino a questa data, i “corpi competenti” gli hanno dato otto sacchi di sansa di oliva lavorata per il riscaldamento. Ogni sacco contiene 15 pellet di sansa; tuttavia, la quantità è insufficiente. Così, Al-Khalaf e la sua famiglia di cinque persone sono ricorsi all’uso di sacchetti di nylon, plastica e cartone raccolti dalle strade come sostituti dei materiali per il riscaldamento, perché non avevano entrate mensili per acquistare il carbone.

Hassan Abdul Salam, sfollato dalla Ghouta orientale ai campi della campagna orientale di Aleppo, ha detto a Enab Baladi di aver ricevuto assistenza invernale solo una volta quest’anno. “Presto bruceremo i nostri vestiti e le coperte”, ha detto Abdul Salam, sottolineando che l’assenza di materiali per il riscaldamento costringerà gli abitanti del campo a bruciare i propri vestiti per tenere i bambini al caldo il più possibile.
Il padre di due figli, Abdul Salam, ha raccontato che la mancanza di combustibile o di legna da ardere lo costringe ad appiccare il fuoco al camino solo per tre ore al giorno (un’ora al giorno e due di notte) per riscaldare la tenda prima che i suoi figli dormano.

L’inverno continua a colpire e le organizzazioni impegnate sul posto cercano di fare quello che possono, considerando anche le difficoltà logistiche di un ambiente ostile e di condizioni meteorologiche avverse. Per dare il proprio contributo nel cercare di tamponare questa emergenza invernale, è possibile effettuare una donazione libera o attivare un’Adozione a Distanza per i bambini e le famiglie della Siria.

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