Educare il Domani. Le emozioni in primo piano nel laboratorio del progetto “A braccia aperte”

Nell’ambito del progetto “A braccia aperte” finalizzato a contrastare la povertà educativa nel mezzogiorno, Ai.Bi. ha organizzato il laboratorio “A contatto con le emozioni” che ha portato piccoli studenti a esplorare il proprio mondo interiore

Diceva David Grossman che sarebbe bello un giorno sfogliare le pagine dei libri in comune, vedere sottolineate le emozioni e capire se combaciano. Ed è un po’ quello che è accaduto all’interno dell’attività “A contatto con le emozioni”, un laboratorio tanto speciale quanto apprezzato, inserito, insieme a tante altre attività organizzato all’interno del progetto “A braccia aperte. Una scuola che accoglie il territorio”.

Il progetto “A braccia aperte”

Finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU- PNRR M5C3 – Investimento 1.3, questo progetto ha una durata di due anni ed è rivolto a tutti gli iscritti in tre scuole primarie di Salerno. L’obiettivo generale è quello del contrasto alla povertà educativa e creare opportunità formative per i bambini della città. Le attività comprendono sia alcune prettamente scolastiche, che si svolgono cioè durante l’orario scolastico, sia alcune extra curriculari.

Esplorare il proprio mondo interiore

Due psicologhe, Martina Buonocore e Serena Giovarelli, hanno incontrato gli studenti delle scuole Matteo Mari, Calcedonia e San Tommaso d’Aquino, per fornire loro tutti gli strumenti utili a comprendere il variegato e complesso mondo delle emozioni, ma soprattutto per imparare a guardare dentro se stessi con sempre maggiore consapevolezza e fiducia.
Il laboratorio “A contatto con le emozioni”, che si è sviluppato nei mesi attraverso moduli teorici e pratici, ha permesso ai ragazzi di esplorare il proprio mondo interiore. Utilizzando sagome, hanno identificato i luoghi fisici in cui risiedono le principali emozioni. Attraverso il mimo e i giochi da tavolo, hanno imparato a riconoscere le emozioni sul proprio viso e su quello degli altri, superando le apparenze che possono spesso mistificare le relazioni interpersonali.
I partecipanti hanno anche usato canzoni, cartelloni e disegni per dare un volto o un suono ai loro sentimenti, aiutandoli a comprenderli meglio e a metabolizzarli. Ultimato alla scuola Mari e alla Calcedonia, il laboratorio si è concluso il 6 giugno alla San Tommaso d’Aquino.

I riscontri

“È stata ed è un’esperienza molto formativa,” racconta Martina Buonocore. “Ai ragazzi abbiamo insegnato come riconoscere le emozioni e anche come gestirle, a partire da quelle negative come la rabbia. Come? Attraverso un barattolo riempito di acqua, colla e glitter che serve simbolicamente ad attrarre tutto ciò che può spingere a urlare o a piangere.”
Le psicologhe hanno fotografato i volti dei ragazzi per abituarli a riconoscere la manifestazione dei sentimenti e, incontro dopo incontro, i ragazzi sono cresciuti notevolmente, dimostrando di apprezzare molto questo percorso. Tra le storie più significative, quella di un bambino che inizialmente sosteneva di non provare emozioni e che, alla fine del percorso, ha ringraziato le psicologhe con un biglietto per aver scoperto aspetti di sé che neppure immaginava.
Le due professioniste hanno affrontato anche tematiche legate all’attualità, provando a risolvere conflitti sorti all’esterno delle pareti scolastiche. In un caso, la presunta vittima di indifferenza ha compreso che i compagni erano semplicemente spaventati.

Sono partner del progetto, insieme ad Ai.Bi. Amici dei Bambini capofila, il Comune di Salerno, la Fondazione Carisal, l’ASD Rari Nantes Nuoto Salerno, Casa Babylon Theatre, CSI Salerno, Gruppo Logos, I.C. Matteo Mari, I.C. San Tommaso D’Aquino, I.C. Calcedonia, Legambiente Salerno “Orizzonti”, Mano nella Mano, Vela Centro Servizi Sociali, e Wonderlab SRL.

Il progetto “Educare il Domani”

La povertà educativa è una diretta conseguenza della povertà economica che affligge oltre 3,5 milioni di minori in Italia. Questa condizione limita le opportunità future e contribuisce all’abbandono scolastico precoce. Ai.Bi. si impegna a contrastare queste sfide attraverso il progetto “Educare il Domani”.
L’iniziativa mira a contrastare la povertà educativa, l’esclusione sociale e l’indigenza sostenendo i centri di aiuto alla famiglia “Pan di Zucchero”, ideati da Ai.Bi. oltre 10 anni fa per essere vicina ai bisogni di bambini, ragazzi e famiglie sul territorio.
Per sostenere il progetto “Educare il Domani” clicca QUI.
Se vuoi fare di più e stare vicino ogni giorno ai bambini e ai ragazzi dei nostri Pan di Zucchero, ricevere informazione periodiche sulle attività, puoi attivare una Adozione a Distanza.