Emergenza bambini senza famiglia: sono 500mila in Europa e Asia centrale. Urge una legge sull’adozione europea

Sono quasi mezzo milione  i  minori  fuori famiglia  che vivono negli istituti di accoglienza di Europa e Asia Centrale. Quali sono i possibili interventi per contrastare questa situazione, sempre nell’ottica del supremo interesse del minore?

Secondo un’analisi recente dell’UNICEF quasi mezzo milione di bambini – 456.000 – vive in strutture di accoglienza, tra cui istituti di grandi dimensioni, in Europa e Asia centrale.
Si tratta di un tasso doppio rispetto alla media mondiale e di un retaggio doloroso da superare.

I bambini più colpiti

Il rapporto mostra che i bambini con disabilità sono i più colpiti da questa situazione, mentre alcuni Paesi hanno fatto progressi nella deistituzionalizzazione e nell’affido familiare. L’Europa Occidentale, invece, ha il tasso più alto di bambini in strutture di accoglienza, in parte a causa dell’arrivo di minorenni non accompagnati e richiedenti asilo.

Un’accoglienza basata sulla famiglia e sulla comunità

Quello che il rapporto suggerisce è la chiusura progressiva degli istituti di grandi dimensioni e la sostituzione con un’accoglienza di qualità, basata sulla famiglia e sulla comunità.
Inoltre, servono investimenti adeguati per prevenire le separazioni familiari, sostenere le famiglie a rischio e rafforzare i servizi sociali e di protezione. Infine, chiede di migliorare la raccolta di dati di qualità sui bambini fuori famiglia.

L’importanza di una legge europea sull’adozione

Questi bambini sono spesso esposti a situazioni di rischio e di vulnerabilità, che possono causare gravi danni alla loro salute fisica, mentale e sociale.
“È ora di decidere che cosa vogliamo fare del futuro di questo minori. Le conseguenze di questo abbandono di fatto – ha dichiarato Marco Griffini, Presidente e Fondatore di Amici dei Bambini – possono essere: traumi psicologici, problemi comportamentali, difficoltà educative e anche rischi per la loro salute. Vogliamo finalmente deciderci a interessarci di loro o vogliamo continuare a perseguire il mito della famiglia di origine e della legge del sangue?  I  drammatici dati dichiarati oggi da UNICEF  evidenziano che è arrivato il momento di abbandonare una volte per tutte la cultura adultocentrica nella quale siamo impantanati al di là delle dichiarazioni di principio del supremo interesse del minore.
Urge, pertanto – conclude il Presidente di Ai.Bi.- una banca dati europea dei minori fuori famiglia e tutti insieme  lavorare per un’adozione europea, iniziando a togliere gli assurdi  divieti di adozione internazionale vigenti in Polonia e Romania e per quanto riguarda l’Italia è ora che si istituisca la banca dati nazionale dei minori adottabili.”

Ne abbiamo parlato qui e qui.