Emergenza Ucraina. Speranza e gratitudine brillano negli occhi di una madre, nonostante tutto

A Volodarka proseguono le visite dei cooperanti di Ai.Bi. nelle case delle famiglie bisognose. A Milano si apre dal 16 al 20 una mostra fotografica sugli interventi nell’ambito del progetto #BAMBINIxLAPACE e un Temporary Shop solidale

La popolazione di Volodarka, così come i servizi sociali, sanno che il team di “Amici dei Bambini Ucraina” aiuta le famiglie della comunità della zona dove Ai.Bi. aveva attivo prima della guerra un progetto di Adozione a Distanza e ora porta avanti regolari visite alle famiglie più in difficoltà portando beni di prima necessità e ciò di cui i minori, i loro genitori o altri parenti possono avere bisogno.

La vita difficile di una madre single

Così, una sera, il capo dei servizi per i minori e le famiglie del comitato esecutivo del consiglio di Volodarka ha chiamato Amici dei Bambini chiedendo un aiuto per la bambina K e sua madre N. Quest’ultima non poteva venire a Volodarka a prendere ciò di cui aveva bisogno, perché non aveva un mezzo di trasporto per il villaggio, né i soldi per poter prendere un autobus.
Così, una volta informati su ciò di cui aveva bisogno, i cooperanti di Ai.Bi. in Ucraina hanno acquistato il necessario e sono partiti per consegnarli personalmente alla donna. “Non è stato facile trovare la loro capanna – raccontano. Si trova alla periferia del villaggio e la strada era piena di fango, dopo tutta la pioggia caduta. Una volta arrivati nel cortile della casa della famiglia, la povertà ha subito attirato la nostra attenzione: già da lì era chiaro che la famiglia non aveva ricchezze”.
Una volta trovata la donna, oltre a consegnare quanto aveva chiesto abbiamo potuto ascoltare anche la sua storia. La storia di una donna che dice di essere stata sfortunata nel non riuscire a costruirsi una vita “in modo corretto”. N., che oggi ha 20 anni, non ha studiato molto bene e, dopo il 9° anno, ha continuato gli studi al liceo agrario di Volodarka, specializzandosi come “contabile”. Durante i suoi studi, ha iniziato a frequentare un uomo più adulto e dalla loro relazione è nata K., una bambina carina e sorridente di 4 anni che, però, manifesta qualche difficoltà di linguaggio rispetto agli altri bambini della sua età. La donna sta crescendo K. da sola, visto che il papà della piccola ha abbandonato la famiglia mentre il papà di N., che vive con loro, beve e non ha un lavoro.
In casa non c’è il gas e il cibo viene cucinato su un fornelletto a legna. Ma, ora, anche la legna si sta esaurendo e le condizioni della casa sono sempre più precarie e non igieniche.

Uno sguardo di riconoscenza e gratitudine

Forse, la vita di N. e K. potrebbe essere diversa se si allontanassero dal padre di lei, che è quasi sempre ubriaco e non le aiuta in alcun modo. Anche perché nei loro occhi la speranza e la gratitudine sono ancora capaci di brillare, come abbiamo visto noi per primi quando mamma e figlia ci hanno ringraziato per quanto abbiamo portato loro, facendole sentire, anche solo per un attimo, il calore e il sostegno che possono venire anche da degli estranei.

“Il Bello che Fa Bene” per il progetto #BAMBINIxLAPACE

Le attività del progetto #BAMBINIxLAPACE non si fermano certo ora, perché fino a che la pace non tornerà ad abitare anche i luoghi oggi martoriati dalla guerra, Ai.Bi. sarà presente per cercare di portare il suo aiuto e il suo supporto. Per questo, al progetto #BAMBINIxLAPACE saranno devolute tutte le donazioni raccolte durante il periodo natalizio, a partire dal grande evento “Il Bello che Fa Bene”, che torna in presenza dal 16 al 20 dicembre, a Milano, in via Tortona, 30, con un Temporary Shop e una mostra fotografica proprio sui progetti di Ai.Bi. in Ucraina, Moldova e Italia.
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