I falsi miti dell’Adozione Internazionale

Paure, luoghi comuni e realtà: che cosa sapere davvero prima di intraprendere il percorso adottivo

Quando si parla di adozione internazionale, spesso a emergere sono timori, dubbi e racconti scoraggianti. Le voci che circolano tendono a dipingere l’adozione come un’impresa quasi impossibile, riservata solo a chi possiede requisiti stringenti o è pronto a ogni tipo di rinuncia.

La lettera di una coppia

Gentile Ai.Bi.,
abbiamo deciso di intraprendere il percorso di adozione che ci porterà, speriamo, ad abbracciare nostro figlio/a.
Tutto quello che sentiamo, da persone che hanno già adottato e da qualche associazione familiare ci sta particolarmente preoccupando, ci raccontano di tantissimi anni di attesa, di dover essere in possesso di una casa di proprietà (e noi non lo siamo), di essere disponibili ad accogliere bambini con gravi patologie, ad affrontare costi insostenibili, ad avere una situazione sanitaria senza nessuna problematica, ad essere pronti a qualsiasi sorpresa nel Paese al quale ci rivolgeremo, insomma sembra quasi che tutti ci parlino solo ed esclusivamente di problemi da affrontare.
Siamo ben consci che adottare non è facile ma nemmeno così terrorizzante come ci viene raccontato.
Gradiremmo un vostro parere.
Grazie per l’attenzione.
Maddalena e Orlando

Paure e pregiudizi

Questo è la lettera che potrebbe essere scritta da moltissime coppie. L’adozione internazionale è un percorso complesso, certo, ma spesso carico di pregiudizi, falsi miti e informazioni distorte.
Tra le paure più comuni: “Bisogna avere una casa di proprietà”, “Si deve accogliere solo bambini con gravi patologie”, “I costi sono insostenibili”, “La burocrazia è infinita e imprevedibile”.
È importante chiarire che ogni percorso adottivo è unico, e non tutte queste affermazioni corrispondono alla realtà. Ad esempio, solo alcuni Paesi richiedono che la coppia abbia una casa di proprietà. In altri casi, l’idoneità si basa su stabilità economica e ambientale, non sul possesso dell’immobile.
Quanto alla salute dei bambini, è vero che molti presentano problematiche sanitarie, ma nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di situazioni affrontabili con il nostro sistema sanitario.
E i costi? L’adozione ha un impegno economico non trascurabile, ma è anche vero che gran parte delle spese possono essere dedotte dal reddito o rimborsate dalla Commissione per le Adozioni Internazionali, alleggerendo sensibilmente il peso finanziario.
Infine, è vero che alcuni Paesi possono cambiare politiche o chiudere temporaneamente le procedure, ma in questi casi l’Ente Autorizzato e la Commissione possono aiutarvi a riprogrammare il percorso, anche offrendo sostegno economico aggiuntivo.
Insomma, l’adozione non è una favola, ma nemmeno un incubo. È un percorso di vita impegnativo, fatto di attese, ostacoli e prove, ma anche di amore, scoperta e una gioia immensa: quella di diventare famiglia.
Non lasciatevi fermare dai timori: informatevi, preparatevi e fidatevi del vostro desiderio di accogliere. Il sorriso di vostro figlio saprà ripagare ogni sforzo.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chiunque, coppie e single, sia interessato ad avere maggiori informazioni sull’Adozione Internazionale o a intraprendere l’iter adottivo può partecipare ai tanti webinar e corsi organizzati da Ai.Bi. Amici dei Bambini. Per informazioni, contattate l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it, telefonando al numero 02988221 o utilizzando la nostra live chat. Verrai messo direttamente in comunicazione con un nostro operatore.