Fame di mamma. Un autoritratto fotografico per scoprire che esiste un futuro, nonostante tutto

Il lavoro di accoglienza nelle comunità mamma-bambino di AIBC, si concretizza in aspetti molteplici e, a volte, totalmente innovativi: ecco il significato di un’ “esperienza fotografica” vissuta dalla nostre mamme.

Conosci te stesso” (“Gnōthi seautón”) 

Questa è la scritta che campeggiava sul tempio del Dio Apollo a Delfi e che per secoli ha influenzato i più importanti pensatori della cultura occidentale: da Socrate a Platone, da Kant a Nietzsche. Quante volte guardandoci allo specchio ci chiediamo: io chi sono veramente?

 Questo fine settimana in una delle nostre comunità per il supporto e il sostegno alle famiglie fragili, è stato offerto un servizio fotografico ‘speciale’ alle nostre mamme e ai loro bambini grazie ad un progetto curato dalla fotografa Eleonora Rettori.

Eleonora, come facilitatrice SPEX (Self Portrait EXperience), ha voluto far provare alle nostre mamme e ai loro bambini questa esperienza fotografica, intensa soprattutto per gli aspetti emotivi e narrativi di sé che ogni scatto ha ritratto.

Un’esperienza che ha permesso alle donne e ai bambini di vedersi e parlare di sé come ne parlerebbe una terza persona.

Un set fotografico diverso dal solito…

Il setting fotografico, infatti, era un po’ diverso dal solito, in quanto a scattare non è stata Eleonora ma le mamme e in alcuni casi anche i loro bambini. Eleonora ha preparato il setting e ha spiegato alle mamme il senso e la modalità in cui si sarebbe svolto questo momento non solo ludico ma anche molto introspettivo.

Ogni mamma avrebbe usato il telecomando collegato alla camera per scattarsi delle foto, come se si guardassero con altri occhi, in terza persona.

Ogni scatto o opera, perché questo sono stati gli scatti realizzati insieme ad ogni nucleo, mostrava un’emozione o un aspetto di sé.  Successivamente con ogni mamma e con ogni bambino protagonista di questi momenti, la fotografa ha avuto un momento individuale ed intimo di confronto per scegliere l’immagine più perturbante, quella che piaceva di meno.

Ci si è preso del tempo per capire cosa piacesse e cosa piacesse di meno, e si è parlato delle persone ritratte come se non fossero loro. Si sono osservati i volti, le loro emozioni e le loro sensazioni, partendo dal lato sinistro del volto (la più emotiva e vulnerabile) e poi successivamente la destra (quella della creatività, degli obbiettivi).

Tutte le mamme e i loro bambini si sono lasciati coinvolgere…

Tutte le mamme e i loro minori si sono lasciati coinvolgere e si sono messi in gioco, raccontando parti di se stesse che spesso fanno fatica a riconoscere quando si guardano semplicemente allo specchio o in una foto.

Hanno parlato di giudizi che ancora sentono verso se stesse, o di difficoltà a sentirsi forti abbastanza. Hanno anche intercettato la loro parte combattiva, quella che le porta tutti i giorni ad aprirsi a nuove possibilità per se stesse e per i loro figli, a darsi una possibilità per farsi conoscere e per fidarsi e affidarsi (loro che spesso sono state tradite da chi doveva proteggerle).

Anche i bimbi più grandicelli hanno voluto sperimentarsi nello scatto. Si sono presi quello spazio per essere visti, per sentirsi ascoltati, cosa che non sempre hanno trovato negli adulti che avevano accanto.

L’esperienza è stata molto intensa anche per Eleonora, che si è resa disponibile non solo per fare degli scatti professionali per le prossime ricorrenze natalizie ai nostri bambini e alle loro mamme e per i loro familiari, ma anche per dare un seguito a questo percorso di scoperta e narrazione di sé, che, come diceva Socrate, dobbiamo continuare per tutta la nostra vita.

Fame di mamma. Adotta anche tu una famiglia in Italia!

 Per aiutare le mamme rese fragili da vicende, condizioni e situazioni, che hanno incontrato e vissuto nel corso della propria vita, a costruire un rapporto più saldo con il proprio bambino, Ai.Bi. in Italia ha dato vita a Fame di Mamma, Campagna di Ai.Bi. e della Cooperativa AIBC per dire basta all’abbandono.

I figli per crescere non hanno bisogno solo di nutrimento fisico, ma anche interiore ed affettivo.

Aderendo alla Campagna Fame di Mamma, con una donazione di 10 euro al mese, potrai adottare una famiglia in Italia, contribuendo a sostenere le comunità e gli alloggi mamma – bambino di Ai.Bi. (per vedere di cosa si tratta QUI).