Genitori che dimenticano i figli in auto: è vero che capita più spesso ai padri?

In Italia dal 1998 sono 12 i bambini dimenticati e morti in macchina: 3 volte è accaduto alle madri e ben 9 volte ai padri. Esiste una correlazione scientifica?

Un’altra tragedia si è verificata a Venezia: una bambina è morta per un colpo di calore, dimenticata nell’auto dal padre. È un dramma che purtroppo leggiamo con una certa frequenza sulle pagine dei giornali: è accaduto a Roma nel 2023 e a Catania nel 2019.
Dal 1998, in Italia, 12 bambini sono morti in circostanze simili. È accaduto alle mamme in 3 casi su 12, eppure non possiamo dire che in assoluto capiti ai padri più delle madri.

Le statistiche

Studi internazionali affermano che può capitare a chiunque e che questi episodi non si possono prevedere. Si tratta di un fenomeno trasversale che accade in tutto il mondo e che coinvolge solitamente genitori seri, organizzati, attenti che amano i propri bambini.
Adelia Lucattini, Società Psicoanalitica Italianaspiega che il 46% dei genitori che dimenticano i figli in auto sono coloro che li accompagnano abitualmente a scuola. Questo accade più frequentemente di giovedì e venerdì, quando i genitori sono più stanchi dopo una settimana di lavoro. Il 54% dei bambini coinvolti ha meno di due anni, poiché si addormentano facilmente e non parlano ancora.

La forgotten baby syndrome

Sulla cosiddetta Forgotten baby syndrome, o Sindrome del bambino dimenticato, la letteratura è ancora scarsa e lacunosa.
Le ricerche sono limitate e, generalmente, trattano le condizioni cliniche che costituiscono la causa di morte dei bambini coinvolti, e solo raramente vengono analizzate le circostanze in cui tali decessi si sono verificati.
Secondo lo psicologo David Diamond, che studia il fenomeno dal 2004, gli abbandoni sono causati da una tensione nel sistema di habit memory che potrebbe essere paragonato a un pilota automatico.
“È come dimenticare una tazza di caffè sul tetto. – Ha dichiarato David Diamond. – Hai tutte le intenzioni di portarla dentro, ma non lo fai. Non sto banalizzando la vita di un bambino, non fraintendetemi. Sto solo osservando che ci sono genitori bravi, attenti, affettuosi che perdono la consapevolezza che il loro bambino è in macchina”.

I dispositivi di sicurezza

Qualche anno fa il Parlamento italiano ha approvato un decreto sull’obbligo dei seggiolini anti-abbandono in auto. Sono dotati di allarme acustico e visivo per ricordare della presenza del bambino in auto e sono obbligatori al di sotto dei quattro anni. Tuttavia, la tecnologia non basta.

Riconoscere i segnali

È fondamentale riconoscere i segnali di stress, come dimenticare le chiavi o gli impegni. La stanchezza cronica e il burnout possono portare a blackout mentali.
“Si parla di una dissociazione con amnesia da sovraccarico emotivo e molto spesso lavorativo – spiega Adelia Lucattini  – associata a stanchezza da eccessiva pressione esterna e interiore, soprattutto in persone multitasking che hanno un forte senso del dovere (…)
Il blackout è improvviso, gli studi internazionali ci dicono che può capitare a chiunque, che non è prevedibile, è un fenomeno trasversale che accade in tutto il mondo e che i genitori coinvolti sono solitamente persone serie, organizzate, attente che amano i propri bambini con i quali sono affettuosi e che sono stati desiderati e attesi, verso i quali sono sensibili, attenti e premurosi”.

[Fonte: Agenzia Dire]