Da gennaio via alla “rivoluzione” della busta paga: ecco chi prenderà 1000 € in più!

Con le modifiche introdotte su aliquote e scaglioni, da gennaio cambiano gli importi delle buste paghe: quasi mille euro in più per chi guadagna 40 mila euro l’anno. E da marzo, nuovo cambiamento con l’assegno unico universale

Le buste paghe sono al centro dei pensieri degli italiani. In questo inizio 2022 più del solito. Perché, al di là del fatto che in quella “busta” c’è il frutto del proprio lavoro e le risorse che permettono alla maggioranza delle famiglie di vivere, quest’anno i provvedimenti presi dal Governo hanno cambiato, e non di poco, le carte in tavola e, di conseguenza, i numeri che in quella famosa busta tutti i lavoratori si troveranno.

Busta paga: fino a mille euro in più all’anno

I cambiamenti partono già da gennaio, quando diventerà operativa la rimodulazione degli scaglioni e delle aliquote di tassazione ai fini Irpef. Gli specialisti della Fondazione Studi Consulenti del lavoro hanno rilasciato una lunga circolare in cui analizzano gli esiti “degli ampi interventi riformatori del sistema di tassazione italiano e delle modifiche al sistema degli assegni familiari”, stilando esempi e tabelle che sono stati ripresi anche in un articolo del Corriere della Sera e che offrono un primo prospetto di ciò che cambierà.
A conti fatti, in generale, saranno i redditi medio – alti a trarne i maggiori vantaggi, mentre non mancano situazioni di lavoratori subordinati che potrebbero anche lamentarsi delle novità.
Riassumendo molto sinteticamente, le differenze coinvolgono le modalità con cui vengono calcolate detrazioni per lavoro dipendente, pensioni e redditi assimilati, così come per il calcolo del “bonus 100 euro”. È prevista inoltre l’abrogazione della detrazione ulteriore prevista per i redditi complessivi tra 28 e 40 mila euro, mentre ci sarà un “esonero contributivo parziale” per i redditi inferiori a 34.996 euro.
Fin qui la teoria, ma la tabella della Fondazione Studi Consulenti del lavoro ripresa dal Corriere fornisce anche qualche esempio concreto: per redditi fiscali fino a 10mila euro, i vantaggi saranno di 158 euro all’anno, ma per redditi fino a 15.000 euro si balza a 422. Si torna a scendere a quota 20 mila, con 319 euro in più in busta paga, e a quota 28 mila, con 196 euro in più. Il salto più grosso lo si ha per i redditi fino a 40 mila euro, che potranno contare su 944 euro in più.

A marzo nuova rivoluzione in busta paga con l’arrivo dell’Assegno Unico

A marzo, poi, le cose cambieranno ulteriormente, con il via dell’assegno unico universale familiare che assorbirà tutte le misure attualmente previste per il sostegno ai figli e le famiglie. Siccome l’importo dell’assegno verrà corrisposto direttamente dall’INPS attraverso un versamento, l’effetto sulla busta paga, in sé, sarà quello di una apparente diminuzione. Spariranno da qui, infatti, le detrazioni fiscali a carico dei figli e gli eventuali assegni familiari percepiti finora direttamente in busta paga. Ma, chiaramente, i calcoli bisognerà farli alla fine, mettendo insieme il tutto.