Una bella storia a lieto fine scritta grazie al progetto “Adotta a Distanza i bambini di un orfanotrofio in Ghana”. Ma dopo aver festeggiato, si torna a cercare tutti gli altri bambini che mancano all’appello e che sono nelle liste degli “scomparsi”

Dopo innumerevoli sforzi e tante ricerche nelle zone periferiche di Kasoa (cittadina nel distretto di Awutu Senya, nella regione centrale del Ghana), gli operatori di Ai.Bi. hanno finalmente localizzato la casa in cui Georgina viveva con la sua famiglia, prima della sua scomparsa e del suo conseguente approdo all’orfanotrofio Royal Seed Home in cui tutt’ora si trova.
È bene ribadire come assistenti sociali e operatori si dedichino con grande cura al lavoro di reinserimento in famiglia dei minori trovati (e accolti temporaneamente negli istituti). Non solo, il team di Ai.Bi. nel Paese, anche una volta effettuato il ricongiungimento, segue con particolare zelo il nucleo familiare ricostituito, attuando monitoraggi costanti e offrendo consigli e servizi adeguati per la crescita completa dei bambini reintegrati in famiglia.

L’accoglienza di Georgina, finalmente a casa.

Nel caso di Georgina, le ricerche, durate parecchio tempo, hanno portato a individuare una zia. Non è stato un lavoro semplice, perché erano diversi mesi che la famiglia non aveva più notizie della bambina, la quale, fortunatamente, da parte sua, è riuscita a dare delle preziose indicazioni che hanno aiutato gli operatori ad orientare le ricerche e individuare il nucleo familiare, residente in un villaggio molto isolato dove la miseria è ad altissimi livelli.

Dopo il silenzio, le urla di gioia

Secondo un caro amico del padre di Georgina, la scomparsa della bambina ha causato la malattia di entrambi i genitori negli ultimi mesi e anche traumi psicologici importanti, legati al timore che potesse esserle successo qualcosa di molto grave. Entrambi i genitori, dopo diversi tentativi andati a vuoto di ritrovare la figlia, avevano perso le speranze di poterla riabbracciare e temevano potesse addirittura essere morta. Fortunatamente non è stato così e quando, nonostante la famiglia sia indigente, la zia ha acconsentito a riaccogliere la piccola, il suo ritorno (avvenuto con la collaborazione e il monitoraggio del DSW- Department of Social Welfare) è stato un momento di grande festa per tutti, compresi i bambini delle famiglie vicine che sono venuti per festeggiare il suo ritorno a casa.
Per tutti i protagonisti di questa vicenda si è trattato di una bella storia, che oggi vale la pena raccontare. Ma con la consapevolezza che il lavoro da fare è ancora tanto e che moltissimi bambini mancano all’appello delle loro famiglie, lontane da qualche parte, che magari a loro volta cercano informazioni che non riescono ad avere.

L’attesa di Blessing e David

Negli orfanotrofi in Ghana, Blessing e David stanno ancora aspettando chi possa accompagnarli nel loro cammino di speranza e di emancipazione attraverso un’Adozione a Distanza.
Leggi la storia di Blessing e quella di David.

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Infine se vuoi creare con Blessing o con David un rapporto unico ed esclusivo per accompagnarli attivamente nella loro crescita, puoi adottare a distanza una di loro. Riceverai il suo dossier, potrai scriverle, ricevere le sue foto e mandarle le tue, chiedere e ricevere aggiornamenti periodici, pensare a regali aggiuntivi per momenti particolari. E, perché no, andare anche a trovarla.
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