Verso il Giorno del Dono 2024. Le solidarietà in Italia nel rapporto “Noi doniamo”

Dal calo delle donazioni formali alla crescita di quelle informali: in occasione dell’edizione 2024 del Giorno del Dono, #DonoDay2024, che si tiene venerdì 4 ottobre, l’Istituto Italiano della Donazione presenta il rapporto “Noi doniamo”, un’analisi sulle nuove tendenze di solidarietà degli italiani e il ruolo del Terzo Settore

L’analisi del dono in Italia, condotta dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) in occasione del Giorno del Dono 2024#DonoDay2024, che ricorrerà venerdì 4 ottobre, evidenzia una resilienza del desiderio di donare degli italiani, se adeguatamente sostenuto e incoraggiato. La manifestazione, sostenuta da BPER Banca, ha messo in luce un quadro complesso ma anche ricco di speranze per il futuro del dono in Italia.

Il quadro post-Covid: un cambiamento continuo

Negli ultimi anni, il panorama del dono è stato caratterizzato da forti oscillazioni: se il 2020 ha visto un’impennata della solidarietà a causa della pandemia, il 2021 ha segnato una flessione nella donazione sia di denaro che di tempo. Solo nel 2022 si sono avvertiti i primi segnali di ripresa, confermati parzialmente anche nel 2023, sebbene i livelli pre-pandemia siano ancora lontani. Il rapporto annuale “Noi doniamo”, giunto alla sua settima edizione, esamina le tre dimensioni del dono in Italia — economica, di tempo e biologica — e rappresenta una risorsa fondamentale per comprendere la cultura della solidarietà nel Paese.

Donazioni economiche: una ripresa timida ma costante

Secondo l’Istat, nel 2023 l’11% degli italiani ha donato denaro ad associazioni, in calo rispetto al 12,8% dell’anno precedente. In parallelo, BVA Doxa rileva un incremento delle donazioni informali, che non transitano attraverso enti non profit, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. È interessante notare come il fenomeno delle donazioni informali stia crescendo, soprattutto tra i giovani, che, pur rimanendo sotto la media nazionale, mostrano segni di maggiore partecipazione.

Il profilo del donatore e il divario geografico

Il donatore tipo è generalmente una persona tra i 45 e i 74 anni, con una maggiore concentrazione al Nord rispetto al Sud. Un fattore determinante nella propensione al dono è il livello di istruzione: il 22,8% dei laureati dona regolarmente, contro solo il 5,3% di chi ha la licenza media. Le cause più supportate includono la ricerca medico-scientifica, gli aiuti umanitari, e il sostegno alla povertà in Italia.

Volontariato: una risorsa in declino ma con nuovi giovani protagonisti

Il volontariato, nonostante una lieve flessione nel 2023, vede una crescita tra i giovanissimi, in particolare nella fascia 14-17 anni, che rappresenta una nuova leva di volontari da monitorare con attenzione. Il volontario medio è maschio, residente al Nord e laureato, con un impiego di livello. Gli ambiti preferiti sono lo sport, le attività ricreative e culturali, settori che aggregano un gran numero di volontari.

Donazioni biologiche: segnali positivi

Nel 2023 si è registrata una crescita sia nel numero di donatori di sangue e plasma che nelle donazioni stesse, superando la soglia dei tre milioni. Nonostante l’aumento, l’obiettivo dell’autosufficienza in plasma è ancora lontano. Cresce anche l’attività di trapianto, con alcune regioni italiane come Emilia-Romagna, Veneto e Toscana che spiccano per tasso di donazione.

Il caso Ferragni e l’impatto degli influencer

Un aspetto inedito affrontato nel rapporto è l’impatto mediatico generato dal caso Ferragni. Sebbene il 5% delle organizzazioni abbia segnalato effetti negativi sulla raccolta fondi, è emerso che circa due italiani su dieci sono stati influenzati nelle loro donazioni da iniziative promosse da marchi famosi o influencer. Il coinvolgimento di personalità pubbliche divide l’opinione: se da un lato aumenta la fiducia dei donatori, dall’altro emerge la necessità di maggiore trasparenza sull’utilizzo dei fondi raccolti.

Il Terzo Settore: promuovere donazioni sicure e responsabili

Per aiutare i cittadini a donare con consapevolezza, il Terzo Settore lancia la campagna “Donare fa bene (se lo fai bene)”, volta a promuovere trasparenza e sicurezza nelle donazioni. Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore, sottolinea l’importanza di sostenere la spinta a donare evitando che episodi negativi possano frenare l’impegno dei cittadini.

Conclusioni

Il rapporto “Noi doniamo” offre una fotografia dettagliata e complessa del dono in Italia, mostrando una società che, nonostante le difficoltà, continua a esprimere la propria solidarietà attraverso gesti concreti di partecipazione e aiuto. La vera sfida è mantenere viva questa cultura del dono, incoraggiando nuovi modelli di partecipazione e rafforzando la fiducia tra donatori e organizzazioni.