Gratuità delle adozioni? Per me tutte parole al vento!

Buongiorno,

mi chiamo Patrizia e ho letto sul vostro sito internet la notizia riguardante i mutui per adottare.

Io avevo segnalato nel  2008 alla Commissione per le adozioni internazionali (CAI) che la Russia aveva raddoppiato i costi della procedura, ma non ho mai ricevuto una risposta in merito!

Per questo motivo, io e mio marito abbiamo dovuto fare un mutuo per la seconda adozione.

I costi continuano a lievitare e i poveretti a pagare. Secondo me sono tutte parole al vento sia da parte della CAI sia da parte dei vari enti autorizzati.

Unica consolazione? I nostri figli a casa!

 

IRENEBERTUZZIGentile Patrizia,

“e i costi continuano a lievitare”: è vero e nessuno è intervenuto ma, peggio ancora, nessuno sembra voler intervenire. Pare che continui a passare la regola che ogni Ente possa fare quello che vuole, in termini di costi. Questo anche per una mancanza di controllo da parte della Cai (la Commissione per le Adozioni Internazionali), che dovrebbe essere tenuta a esercitare un ruolo di monitoraggio rigoroso, per evitare sforamenti del tetto massimo di spesa.

Oggi, infatti, il limite imposto di 4.000 Euro (secondo le tabelle realizzate a suo tempo di comune accordo dall’Autorità Centrale e dagli Enti Autorizzati), viene sistematicamente violato, con costi complessivi delle procedure che raggiungono anche punte di 9.000 Euro.

In questo senso, è dunque importante selezionare bene l’Ente Autorizzato a cui affidarsi, valutando la trasparenza del relativo sito web: tutti i costi, infatti, devono risultare sempre chiari, leggibili, in evidenza. Una regola basilare che, a oggi, purtroppo, non tutti le organizzazioni interessate osservano. E però possibile, navigando su internet, fare una scrematura fra enti che, pur operando nei medesimi paesi, risultano più o meno “costosi”.

Per cercare di far fronte al problema, dal 1 Gennaio 2014, Ai.Bi. introdurrà il QUAF, il Quoziente Adottivo Familiare, per le coppie che intraprendono la strada dell’adozione internazionale.

Attraverso tale strumento, si assicurerà una più accurata valutazione della capacità economica di ogni aspirante famiglia adottiva; si pagherà in base al reddito familiare, per permettere a chi è in una più difficile situazione economica di pagare meno o addirittura nulla, mentre a chi ha mezzi maggiori sarà richiesto di corrispondere il prezzo pieno.

E’ da tener presente che il QUAF sarà applicato solo alle coppie residenti in regioni che decideranno di aderire al progetto, cioè quelle che firmeranno con Ai.Bi. protocolli operativi per la gestione condivisa degli iter adottivi o che opteranno per la sottoscrizione di convenzioni che coprano parte dei costi delle pratiche.

Come vede, gentile Patrizia, stiamo lavorando per voi, con l’obiettivo di venire incontro alle esigenze di tante coppie che si trovano nella vostra stessa situazione, e cercando di sensibilizzare le istituzioni a riguardo. Abbia pazienza e fiducia, dunque, e vedrà che presto qualcosa comincerà a smuoversi.

Cari saluti

Irene Bertuzzi

Area adozione internazionale di Ai.Bi.