adozione internazionale. Crisi e rilancio nelle parole di Marco Griffini, presidente di Ai.Bi.

Griffini (Ai.Bi.): “Sentenza su utero in affitto una vittoria per i bambini. Ora rilanciare la adozione internazionale”

Il presidente di Amici dei Bambini: “Siano condannati a risarcire anche quei conduttori che hanno invitato in tv politici che si vantavano di aver fruito di questa pratica. Bambini siano adottati, non comprati. Necessaria una riforma dell’adozione che passi dalla selezione delle coppie a quella dell’accompagnamento”

adozione internazionale. Crisi e rilancio nelle parole di Marco Griffini, presidente di Ai.Bi.Accogliamo ovviamente con favore la notizia della sentenza della Corte di Cassazione, che nega la possibilità di riconoscere i genitori senza legame biologico di figli nati con l’orrenda pratica dell’utero in affitto, una pratica che di fatto permette la compravendita di bambini nonostante i milioni di minori abbandonati che, in tutto il mondo, attendono di essere adottati da una mamma e da un papà”. Lo dice il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffini a proposito del pronunciamento della Cassazione sul divieto di trascrivere gli atti di filiazione dei bambini nati all’estero attraverso un procedimento di maternità surrogata nel caso di genitori privi di un legame biologico con il minore.

Ai.Bi. è un movimento di famiglie adottive e affidatarie che dal 1986 lavora ogni giorno al fianco dei bambini ospiti negli istituti di tutto il mondo per combattere l’emergenza abbandono.

Dato che, come sembra – ha aggiunto Griffini – i sindaci che hanno precorso i tempi dovranno rispondere, ritengo che dovrebbero essere chiamati a risarcire quei conduttori televisivi che hanno invitato con gran squilli di tromba quei politici che si sono vantati di aver fatto uso di utero in affitto”.

“Ora – ha concluso il presidente di Ai.Bi. – a completamento di questa importante vittoria di civiltà, bisogna assolutamente rilanciare il concetto di adozione, in modo particolare quello di adozione internazionale, che dopo gli anni tremendi della presidenza della Commissione Adozioni Internazionali di Silvia Della Monica sta vivendo il momento peggiore della sua storia, un momento che non sembra vedere una conclusione. Occorre una urgente riforma imperniata in particolare sulpassaggio dalla cultura della selezione delle coppie, che culmina nel mantenimento della idoneità in capo ai tribunali dei minori, a quella dell’accompagnamento nel percorso dell’adozione”.