“Ho imparato a ridere solo a tre anni, perché nessuna mamma me l’ha insegnato”

nepal bimbo 200Bibesh è salvo. E’ sopravvissuto a tre anni d’inferno in una famiglia dove la norma era la violenza fisica e verbale. Dopo la segnalazione fatta da un’operatrice sociale, il bimbo è stato accolto nel centro Paani. I progressi compiuti in pochi mesi sono sbalorditivi. All’inizio il bambino sembrava assente, adesso inizia a rispettare le norme igieniche di base, a interagire senza paura con gli adulti e a giocare con i compagni con una certa serenità.

Solo pochi mesi fa Bibesh non rideva mai e si mostrava completamente disinteressato al gioco, e questo aveva preoccupato non poco gli educatori. Quando insieme all’assistente sociale, gli educatori hanno visitato la famiglia d’origine, tutto è stato più chiaro.

Bibesh non aveva mai ricevuto stimoli sufficienti. I genitori vivono in una situazione di estrema povertà e degrado e presentano entrambi segni di evidente disagio psichico: impossibile per loro prendersi cura del figlioletto. Il linguaggio del bambino non era sviluppato, il corpo assai gracile, gli occhi grandi e neri spenti. Adesso se vede una palla corre e prova con le sue gambette sempre più robuste a tirar calci contro il muro. Se vede delle costruzioni, inizia a costruire cavalli. Se gli altri bimbi giocano, sempre più spesso lui cerca di inserirsi nel gruppo.

Per cercare di salvare Bibesh occorre però aiutare anche la sua famiglia, per questo gli operatori hanno attivato un percorso di sostegno anche per sua madre. Sotto la guida di un medico, alla mamma, di appena 21 anni, vengono somministrati farmaci e cure mediche.

La situazione familiare era così compromessa, che si è ritenuto opportuno trasferire per un periodo la madre a casa di una sorella, mentre il marito è rimasto nella loro abitazione. Adesso la famiglia si è ricomposta, ma per il bene di Bibesh continuano le attività di supporto a tutto il nucleo familiare. Per aiutarci a sostenere Bibesh e la sua fragile famiglia, attiva un Sostegno a Distanza per i nostri progetti in Nepal.