I bambini abbandonati non valgono niente. Renzi mette la parola fine all’adozione internazionale? Zero euro in legge di Stabilità, Cai paralizzata e Ministra Boschi inesistente

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Due giorni fa, il 15 ottobre, la Ministra con delega alle Pari Opportunità, Maria Elena Boschi,  ha twittato “Per le pari opportunità 60 milioni in bilancio. Contro la tratta di esseri umani, contro la violenza sulle donne #passodopopasso”. Oggi, 17 ottobre, il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, con delega alla Famiglia, Enrico Costa, le fa eco dichiarando “Per la prima volta la legge di bilancio comprende un capo specifico dedicato alla famiglia: le risorse stanziate ammontano a 600 milioni di euro”. Cifre importanti, quasi da capogiro.

Insomma ancora manca il testo definitivo e ufficiale della legge di stabilità 2017 ma già trapelano delle indiscrezioni che, riguardando settori delicati, non passano inosservate. 

Ma una cosa su tutte spicca: al momento nessuno fa riferimento a stanziamenti e fondi destinati alle adozioni internazionali. Che languono e che stanno spirando il loro ultimo respiro.

Se infatti, nella nuova finanziaria non ci saranno risorse destinate ad hoc, questa sarà la pietra tombale per un settore in agonia da 3 anni, ovvero da quando a capo della CAI (Commissione Adozioni internazionali) Renzi ha messo, nel doppio ruolo di controllore e controllato, Silvia Della Monica. Contemporaneamente presidente e vicepresidente dello stesso organo collegiale: una paralisi annunciata! 

Assurda  stasi che, giorno dopo giorno, come nelle sabbie mobili, sta portando sempre più giù, negli abissi le adozioni internazionali (quest’anno secondo proiezioni non verranno superate 1700 adozioni, quindi crollo ulteriore del 20%): uno stallo “sostanziato” da una Commissione riunitasi, in oltre mille giorni, una sola volta;  da decisioni illegittimeabusi di potere, clima di veleni tra associazioni familiari e coppie, lotta fra enti, fra famiglie, comunicazioni inesistenti tra la CAI e le coppie, il sito ufficiale della Commissione fermo da 3 anni, uffici CAI vuoti funzionari dismessi e non sostituiti, nessun nuovo Paese aperto e ancora rimborsi alle copie non concessi: insomma un vero disastro!

Per questo la nomina agli inizi di giugno di quest’anno, della ministra Boschi a Presidente della Commissione era stata salutata e accolta come  un segnale di “svolta”, ma in questo arco temporale purtroppo nulla sembra essere cambiato: anzi secondo quanto riportato da Panorama, ci sarebbe in atto uno scontro con Silvia Della Monica che di fatto la bloccherebbe dal prendere iniziative.

Ci coglie quindi il sospetto che tale ” importante ” nomina sia stata fatta solo per “prendere” tempo e tacitare le proteste di centinaia di famiglie di decine e decine di parlamentari (più di 60 interpellanze firmate da circa 250 fra deputati e senatori)  delle associazioni familiari e degli enti autorizzati.
E dire che l’occasione per ridare fiato alle adozioni internazionali ora ci sarebbe: prevedere in Finanziaria degli stanziamenti, ovvero concreti segnali di speranza per le decine di migliaia di coppie che vogliono ritornare a credere nella adozione internazionale.

Qualora ciò non dovesse avverarsi, un plauso amaro andrebbe a Renzi. Così facendo, il Premier riuscirebbe nel suo intento: rottamare l’adozione internazionale accentrando tutto il potere nella mani di Silvia Della Monica  mettendo in pratica la sua idea di “welfare stato-stato”.

Quale speranza ci rimane per salvare  la “nostra” adozione internazionale  fondata sul fondamentale e insostituibile apporto del movimento delle famiglie adottive! 

Forse il referendum del 4 dicembre?