Adozione internazionale. Il caso Bielorussia: “Famiglie italiane, scrivete a Mattarella e Renzi”

bielorussiaIl caso della Lettera di Garanzia mancante per poter realizzare le adozioni in Bielorussia arriva a Palazzo Chigi e al Quirinale. Il presidente dell’associazione Bambini di Chernobyl Onlus, Maurizio Faggioni, tempo fa ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Matteo Renzi con lo scopo di rendere note al premier le motivazioni per cui risulti tanto urgente che la Commissione Adozioni Internazionali provveda al più presto a inviare a Minsk la Lettera di Garanzia necessaria per proseguire e portare a termine gli iter adottivi di minori bielorussi da parte di famiglie italiane. Più recentemente, il 16 settembre, lo stesso Faggioni e il presidente di Alfabeto, Mauro Mosconi,  hanno anche invitato le tante coppie in attesa di concludere il proprio iter adottivo in Bielorussia – iter fermi proprio a causa della mancanza della Lettera di Garanzie necessaria – a scrivere direttamente allo stesso premier e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un appello motivato dalla lunga sofferenza a cui le famiglie italiane e i minori bielorussi sono costretti “solo per la latitanza del governo italiano”. Da qui la preghiera al capo dello Stato di “far sentire la Sua autorità, presso la Cai, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, le Presidenze di Camera e Senato competenti in materia di adozione, perché venga immediatamente inviata la Lettera di Garanzia prevista dagli accordi per il via all’inoltro delle pratiche”.

I precedenti passaggi burocratici, infatti, sono stati effettuati e ora numerose coppie italiane e bambini bielorussi attendono che le procedure vengano finalmente completate. Vi è stato, nei giorni scorsi un botta e risposta tra lo stesso Faggioni e la Cai.

Oltre a chiedere che venga sollecitata la Cai a inviare la lettera necessaria per completare l’adozione dei minori bielorussi, Faggioni aveva scritto a Renzi per richiedere controlli non più deficitari sulla correttezza e la puntualità delle procedure adottive in Bielorussia. Compito che spetta alla stessa Cai che, come ricordava Faggioni, “si è arrogata tale competenza” e dipende direttamente dalla Presidenza del Consiglio. Per questo, il presidente di Bambini di Chernobyl Onlus chiedeva proprio a Renzi un interessamento affinché Cai, autorità bielorusse e rappresentanti degli enti autorizzati procedessero “a standardizzare le procedure già concordate stabilendo un vero e proprio iter procedurale con tempi certi”.

“E’ assolutamente ingiustificato – ha commentato Faggioni – il fatto che la lista di richiesta di adottabilità di minori bielorussi elaborata dagli enti sia rimasta bloccata per 6 mesi prima di essere inviata in Bielorussia. Così come non si capisce perché, dopo la risposta ottenuta dalle autorità di Minsk, la Cai abbia augurato agli enti ‘buon lavoro’, come si legge nella comunicazione inviata dalla Commissione agli enti il 3 agosto 2015, senza che invece vi fosse davvero la possibilità di procedere con le adozioni. E questo perché manca proprio la Lettera di Garanzia. Ricordo, tra l’altro – conclude Faggioni –, che nei rapporti tra Italia e Bielorussia in tema di adozioni internazionali, i blocchi e i ritardi continuano ad arrivare solo da parte italiana e mai da parte bielorussa. Fatto sta che ci sono decine di famiglie preoccupate sullo stato dei loro iter adottivi bloccati”.

Di seguito il testo integrale della lettera scritta dal presidente Faggioni al premier Renzi e, a seguire, il testo della lettera che Faggioni ha invitato le famiglie a sottoscrivere, indirizzandola allo stesso Renzi e al presidente della Repubblica Mattarelli.

 

 

 

 

Lettera al premier Matteo Renzi

 

On.le  Matteo Renzi, Presidente del Consiglio dei Ministri,

 

mi chiamo Maurizio Faggioni, sono il Presidente dell’Ente Bambini Chernobyl Adozioni di Martinsicuro (TE) e genitore adottivo di un ragazzo Bielorusso.

Mi permetto di disturbarla in quanto rappresento  circa 300 genitori che ogni anno decide di affrontare la difficoltosissima adozione di minori in Bielorussia.

 

Italia e Bielorussia hanno iniziato circa 30 anni fa un bellissimo rapporto umanitario incentrato nella salvaguardia della salute dei bambini colpiti dalla tragedia di Chernobyl. Nel tempo il rapporto si è evoluto e ha consolidato il canale di ospitalità (ogni anno all’incirca 15.000 bambini vengono ospitati in tutta Italia per i periodi estivi e invernali) e ha provato anche a formalizzare, invece, il più difficoltoso processo per eventuali adozioni.  Ad oggi solo ca. il 2% di queste creature viene richiesto in adozione, e questo non perché la gran parte di questi bambini non sia adottabile,o ci sia poca volontà da parte delle famiglie, quanto invece perché moltissime coppie vengono frenate dalle enormi difficoltà che l’adozione nei confronti dei bambini bielorussi presenta, soprattutto a causa della burocrazia italiana.

Come Le dicevo, nel tempo di strada se ne è fatta moltissima e ad oggi siamo arrivati finalmente ad una discreta formalizzazione dei passi necessari per completare questo arduo percorso grazie all’impegno della Presidente della CAI dott.ssa Silvia Della Monica. Quello che manca ora è il controllo puntuale che tali procedure vengano applicate da chi di dovere (uffici ministeriali preposti), e non lasciate alla tenacia di singole persone che, vedendo passare il tempo senza che nessuno dia seguito alle richieste e alle  documentazioni fornite così come  viene richiesto, siano costrette continuamente a fare interpellanze, a chiedere incontri con rappresentanti del governo o a rimandare le varie inefficienze riscontrate alla stampa per alzare il classico polverone mediatico, nella speranza di possibili soluzioni.

Mi perdoni l’insistenza su questo punto, ma ogni giorno in più che questi sfortunati bambini trascorrono lontano da quella che potrebbe essere la loro nuova famiglia, significa per loro maggiore sofferenza e una sempre maggiore difficoltà nel riuscire poi ad integrarsi in un tessuto sociale che  possa poi permette loro  in futuro una vita decorosa.

 

Come Le dicevo, se sono ormai state chiarite le procedure per arrivare a completamento di una adozione dalla Bielorussia, sono invece completamente deficitari i controlli che tali procedure vengano correttamente e puntualmente eseguite, lasciando le famiglie coinvolte spesso in una situazione di drammatica incertezza sul loro futuro.

Dal momento che esiste un organo che si è arrogato tale competenza, ovvero la CAI (Commissione Adozioni Internazionali), organo che dipende direttamente dalla Presidenza del Consiglio, le chiedo un suo interessamento affinché si proceda nel più breve tempo possibile a formare un tavolo di concertazione con la stessa CAI, le autorità Bielorusse ( Ambasciata della Belarus a Roma) e soprattutto le rappresentanze degli Enti autorizzati, in cui si proceda finalmente a “standardizzare” le procedure già concordate stabilendo un vero e proprio “iter procedurale” con tempi certi.

La cosa, che sembrerebbe scontata, consentirebbe ai vari attori che si occupano di adozioni con la Bielorussia di avere riferimenti CERTI sulle procedure da svolgere dando alle famiglie e ai bambini interessati certezze sulle tempistiche che oggi purtroppo rimangono molto vaghe.

Sarei veramente lieto e mi metto fin d’ora a disposizione per incontrarla per dettagliare meglio la situazione.

 

Cordiali saluti.

Bambini Chernobyl Onlus

Il Presidente

Maurizio Faggioni

 

 

 

 

Lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al premier Matteo Renzi

 

 

 

Egregio Signor Presidente,

 

siamo la famiglia (MARITO e MOGLIE) residenti a              in via            n. ,

che desiderano adottare i minori             e              residenti presso l’internato           .

Bambini orfani sociali adottabili che si trovano presso orfanotrofi, case famiglia o famiglie affidatarie accolti ogni anno nei periodi estivi ed invernali per i soggiorni di risanamento.

La Repubblica di Bielorussia autorizza adozioni internazionali esclusivamente all’Italia come gesto di amicizia per l’accoglienza data ai minori che risale al disastro di Chernobyl.

Con deliberazione del Consiglio dei Ministri della Repubblica di Bielorussia del 31 gennaio 2007, n. 122, è stato approvato il «Regolamento sulle adozioni internazionali e sull’affido e tutela internazionale dei bambini» attraverso il quale possono essere concesse all’Italia le adozioni dei minori accolti dalle famiglie che li ospitano per risanamento estivo e invernale; infatti in questi periodi, vengono ospitati in Italia, presso queste famiglie, circa 20.000 bambini.

La procedura adottiva nella Repubblica di Bielorussia, in base alla citata deliberazione, prevede la possibilità di adozione nominativa di minori orfani sociali accolti dalle famiglie italiane in quanto, fra i minori ospitati e queste ultime si è creato un rapporto reciproco di affetto, tale da farli sentire parte di un’unica famiglia.

In merito alla situazione di adozione relativa a minori, provenienti dalla Repubblica di Bielorussia, si fa presente che, in passato, nei mesi di settembre e novembre 2009, una delegazione politica composta da rappresentanti del Governo Berlusconi si è recata in Bielorussia per affrontare il tema delle adozioni internazionali dei minori orfani sociali provenienti da tale Paese, consegnando alle competenti Autorità un elenco delle famiglie italiane adottive e dei rispettivi nominativi dei minori bielorussi orfani sociali accolti, al fine di poterne realizzare l’adozione previa sottoscrizione degli elenchi attraverso uno specifico protocollo.

In base al protocollo sottoscritto e nel rispetto degli accordi bilaterali Italia-Bielorussia, che, unitamente alla Convenzione dell’Aja del 1993 regolano la procedura di adozione internazionale, è stato possibile portare a termine l’adozione di circa 500 minori bielorussi presenti nell’elenco concordato, attuando così il principio ispiratore della Convenzione dell’Aja che «riconosce nell’adozione internazionale l’opportunità di dare una famiglia permanente a quei minori per i quali non può essere trovata una famiglia idonea nel loro Stato di origine» .

Gli elenchi delle famiglie che possono adottare in Bielorussia vengono approvati nella città di Minsk con la partecipazione di una delegazione istituzionale politico-amministrativa del Governo italiano, unicamente attraverso un protocollo di intesa che viene concordato e sottoscritto fra la delegazione italiana ed il Ministro dell’istruzione della Repubblica di Bielorussia.

In precedenza, in seguito al monito del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inviato alle Camere e ripreso in un articolo apparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 21 novembre 2013 intitolato «Adozioni e affidi in calo, il Colle lancia un appello»,si è giunti in data 3 marzo 2014, ad approvare un ulteriore elenco per l’adozione di n.176 famiglie e relativi minori già ospitati.

Signor Presidente, non riteniamo giusto che i minori bielorussi e le famiglie italiane che vogliono adottarli, continuino a soffrire ancora per lungo tempo, solo per la latitanza del Governo italiano e le rivolgiamo un caloroso appello affinché si concluda questa procedura istituzionale, che renderebbe immediatamente esecutivo l’elenco e permetterebbe così alle famiglie italiane di portare a termine l’iter adottivo di minori della Repubblica di Bielorussia.

In data 29 maggio 2015 la C.A.I.,attraverso l’Ambasciata bielorussa in Italia, ha trasmesso un elenco riguardante 122 minori residenti in orfanatrofi, case famiglia e famiglie affidatarie.

Signor Presidente, certi della Sua sensibilità e della Sua autorevolezza, la preghiamo di far sentire la Sua autorità, presso la CAI, la Presidenza del Consiglio dei Ministrie presso le Presidenze di Camera e Senato competenti in materia di adozione, perché venga immediatamente inviata la Lettera di accompagnamento/ Garanzia prevista dagli accordi per dare il via all’inoltro delle pratiche, così da dare agli stessi bambini un futuro certo e predisporre la lettera di garanzia che impegna le famiglie sul futuro dei bambini adottati,  al fine di superare l’immobilismo che si è creato intorno alle adozioni e che costringe tanti minori, che hanno una famiglia pronta ad adottarli, a marcire all’interno degli orfanotrofi .