Congo. Duro comunicato delle famiglie in attesa: “Il tempo è scaduto. La Cai ha fallito”

dellamonica

Nella gestione delle adozioni dei bambini congolesi, la Commissione Adozioni Internazionali ha fallito del tutto. Lo afferma il Comitato Genitori Rdc che, in questo duro comunicato che di seguito riportiamo integralmente, analizza le varie facce di questo fallimento: mancanza di comunicazione con le famiglie, totale immobilismo diplomatico, incapacità di portare a casa in tempi brevi i bambini per cui la situazione si era risolta, “imbarazzante” gestione dell’arrivo dei 51 minori giunti in Italia l’11 aprile, e altri ancora. “Dopo 937 giorni di attesa – dicono i genitori del Comitato – il tempo è scaduto. la nostra pazienza ha raggiunto e superato ogni limite umano ed extra-umano”. E auspicano un’azione decisa e coordinata del Governo per portare finalmente a casa tutti quei bambini  che ancora si trovano nella Repubblica Democratica del Congo, “in castigo per delle colpe che non hanno commesso né loro, né i loro genitori”.

 

Scaduto, il tempo è scaduto. Dopo 937 giorni di attesa, di cui gli ultimi 34 di attesa ancor più immotivata, non possiamo tollerare ancora l’immobilismo di questa gestione della Commissione Adozioni Internazionali.

 

L’annuncio

Era il 18 marzo scorso, quando in servizio al Radio Giornale della Rai, la presidente Silvia Della Monica annunciava la risoluzione definitiva della questione legata al blocco dei dossier dei bambini adottati in Repubblica Democratica del Congo. Parole di grande fiducia e di speranza che ricordiamo bene, ma che vogliamo rinfrescare a chi se le fosse scordate.

 

L’analisi

La situazione del Congo è risolta!”, questo l’annuncio. Ed è vero, la situazione è davvero risolta, per gli ultimi da un mese, per i primi di questa ultima tornata addirittura da due mesi. Non possiamo darle assolutamente torto, presidente, ma allora ci spieghi una cosa: perchè i nostri figli non sono ancora qui con noi?

“I tempi speriamo che siano brevissimi, naturalmente sono tempi tecnici“. Sì ma quanto durano questi tempi tecnici? Come mai nessuno ci spiega che cosa manca per far arrivare i nostri figli? Perchè in questi tempi tecnici, ancora una volta non vengono date delle spiegazioni chiare?

“Spero che in meno di un mese siano qui tutti i bambini”. C’è allora un termine temporale, che è sì una speranza, ma che sembra già un tempo tutt’altro che brevissimo. Sì perchè è un mese che si va ad aggiungere agli altri 30 già passati in castigo dai nostri figli per delle colpe che non hanno commesso nè loro, nè i loro genitori!

 

Fallimento!

E allora, davanti a questo ennesimo fallimento, il tempo è davvero scaduto e la nostra pazienza è davvero finita. Sì,FALLIMENTO, perchè questa Cai ha fallito su tutti i fronti. Ha ereditato al suo insediamento una situazione già avviata verso una soluzione nel 2014, beandosene come un successo. Ma ha fallito in tutto ciò che è arrivato dopo quel 28 maggio: a partire dall’annuncio della proroga sine die del blocco che abbiamo appreso da un trafiletto di un quotidiano congolese il 26 settembre 2014, passando per la convocazione ai primi icontri del novembre dello stesso anno all’indomani di un editoriale di Marco Travaglio a Servizio Pubblico, erano le 4:21 della mattina del 7 novembre.

Fallimento che è proseguito negli annunci trionfalistici di aerei sulla pista di rullaggio e menù già scelti per i bambini sul velivolo che li avrebbe portati a casa, utilizzati in quegli incontri novembrini. Fallimento proseguito in un anno ulteriore passato nell’immobilismo più totale dal punto di vista diplomatico, senza nemmeno un viaggio in Congo per incontrare le autorità del paese natale dei nostri figli. Fallimento che si è manifestato nella totale mancanza di comunicazione che ci ha addirittura portato alla creazione di questo Comitato, attraverso un’iniziativa senza precedenti in questa vicenda, una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati. Un fallimento palesatosi nell’incapacità di portare a casa in poco tempo i bambini i cui dossier erano stati approvati a novembre del 2015. Un fallimento evidenziato dal ritardo, nella consegna nel posto sbagliato dei dossier che riguardavano le adozioni dei bambini destinati all’Italia, documenti incompleti come documentato da uno studio di avvocati congolesi ingaggiati per cercare di far chiarezza sulla nostra situazione. Un fallimento che si perpetra ancora oggi, a distanza di due mesi dall’annuncio ai primi (di un mese per gli ultimi), nel non aver ancora portato a casa TUTTI i nostri bambini. Un fallimento che si è manifestato nell’imbarazzante gestione dell’arrivo dei primi 51 bambini in gran segreto con annessa caccia al tesoro ai genitori per trovarli. Un fallimento che si traduce nella paura che i genitori possano recarsi in Congo, come fanno tutti i genitori degli altri stati per prendersi dei figli, davanti a bambini già liberi di arrivare in Italia da oltre un mese!

 

TEMPO SCADUTO!

Mai come ora il tempo è veramente scaduto! Mai come ora la nostra pazienza ha raggiunto e superato ogni limite umano ed extra-umano. Ora è tempo di agire! Sarebbe bello che finalmente un’azione decisa e coordinata fra tutti gli attori di questo Governo potesse portare a casa i nostri bambini. Sarebbe molto più deleteria, ma decisamente inevitabile, un’azione dettata dalla disperazione da parte di noi genitori!

Sappiate che siamo pronti a tutto!