Interrogazione Parlamentare Scagliusi (M5S) “Perché Silvia Della Monica non è stata rimossa prima dalla Vicepresidenza CAI?”

Per quali ragioni non sono state assunte già prima iniziative volte alla rimozione della vicepresidente Silvia Della Monica?” E’ uno e semplice il quesito attorno al quale gira l’interrogazione che Emanuele Scagliusi (M5S) ha presentato al Presidente del Consiglio dei ministri.

Facendo riferimento all’articolo pubblicato da Il Fatto Quotidiano a firma di Thomas Mackinson lo scorso 15 giugno, Scagliusi chiede ulteriori chiarimenti e approfondimenti su quali elementi si disponga in relazione a quanto esposto… e se, anche alla luce di quanto emerge dal processo (Airone ndr), siano rilevabili irregolarità di natura amministrativa nella condotta di Silvia Della Monica”; e quindi entrando nello specifico, chiede al presidente del consiglio per quali ragioni, alla luce delle circostanze di cui sopra, non siano state assunte già prima iniziative volte alla rimozione della vicepresidente”.

Riportiamo la versione integrale dell’interrogazione al Presidente del Consiglio dei ministri

— Per sapere – premesso che:

l’interrogante, ormai da anni, si occupa del tema delle adozioni internazionali e a più riprese ha sottolineato l’inefficienza e l’assoluta «anarchia» in cui opera la Commissione adozioni internazionali (Cai);

in questi anni, tale Commissione non si è mai riunita, non ha mai dato risposte alle famiglie in attesa di adozione e non ha mai svolto appieno il proprio ruolo di controllore sugli enti autorizzati. Il risultato è che nel settore delle adozioni internazionali, secondo gli ultimi dati disponibili sul sito della Cai, dal 2010 al 2014, si è registrato un calo del 50 per cento;

dopo una piccola parentesi che ha visto la Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi prendere in carico le adozioni internazionali con risultati, a parere dell’interrogante, insoddisfacenti, è uscita di scena Silvia Della Monica, vicepresidente della citata Commissione, e al suo posto il 15 giugno si è insediata il giudice minorile Laura Laera;

nell’articolo online apparso sul sito ilfattoquotidiano.it del 15 giugno 2017 il giornalista Thomas Mackinson scrive che “Dalle carte di un’indagine per truffa a carico di una onlus savonese, che sfocerà in processo nel prossimo ottobre, emerge anche il ruolo a dir poco singolare di Silvia Della Monica che […] nel cuore della notte si sincerava di far sparire dal suo ufficio «documenti pericolosi” che finiranno in un cassonetto della spazzatura. Ai titolari di enti sotto indagine l’ex magistrato e senatore Pd consigliava poi di “non usare il cellulare””;

lo stesso articolo sopra menzionato fa riferimento inoltre alle novemila pagine dell’indagine per truffa depositate al processo in corso a Savona a carico dei vertici della onlus Airone. Come si legge nel medesimo articolo: “Le carte dell’indagine dei pm liguri documentano un crescendo di comportamenti inspiegabili e ai limiti del lecito da parte di chi era a capo dell’autorità di controllo sulle adozioni: l’ex magistrato Silvia Della Monica”;

ascoltata il 26 novembre 2014 come persona informata dei fatti, alla Della Monica vengono poste domande sul suo ruolo nella vicenda Airone in Kirghizistan, oggetto dell’inchiesta per truffa e associazione a delinquere per la quale oggi si sta celebrando il processo a Savona, per capire se la stessa abbia assecondato in qualche modo il disegno di alcuni responsabili di enti finalizzato ad aggirare la revoca della onlus di Albenga tramite una fusione tra enti o l’uso di enti «prestanome», così da continuare a utilizzarne le autorizzazioni e gestirne le procedure adottive;

il sostituto Daniela Pischetola parla anche di atti distrutti nel cuore della notte del 31 luglio 2014 quando, alle ore 3:45 del mattino, Della Monica chiama la sua più stretta collaboratrice per dirle «ci siamo scordati il sacchetto in ufficio». Quest’ultima a sua volta avvisa una collega, che nottetempo lo riapre e va a buttare gli atti in un cassonetto di sotto. Materiale che nelle intercettazioni telefoniche descriveva come «molto pericoloso»; durante l’audizione veniva indicato che tale materiale si componeva di minute di una contestazione disciplinare a carico di una dirigente della segreteria tecnica che voleva rimuovere, intercettata a sua volta mentre dice a una collega che vuole vuotare il sacco: “Stanno manomettendo tutti i fascicoli di Airone, fanno le ore piccole per distruggere le carte. Vogliono riammettere l’ente revocato che ha fatto le truffe” –:

di quali elementi disponga in relazione a quanto esposto in premessa e se, anche alla luce di quanto emerge dal processo, siano rilevabili irregolarità di natura amministrativa nella condotta di Silvia Della Monica;

per quali ragioni, alla luce delle circostanze di cui sopra, non siano state assunte già prima iniziative volte alla rimozione della vicepresidente.