Italia. Fame di Mamma. I nostri ragazzi di Casa Pinocchio. Axel: dalla comunità ad un lavoro a tempo indeterminato!

Axel e tutti i nostri ospiti accolti in questi anni, ringraziano chi, sostenendo economicamente i nostri progetti, grazie all’Adozione a Distanza, ha garantito loro un futuro migliore!

Dopo un po’ di tempo che ci eravamo promessi di incontrarci per bere un caffè e poter ricordare i “vecchi tempi”, finalmente io e Axel riusciamo a concordare il giorno. Axel, albanese, era arrivato in Italia a 15 anni ed era stato accolto presso la nostra comunità educativa “Casa di Pinocchio”. Gli chiedo se è disposto a rispondere ad alcune domande perché una tirocinante di Scienze dell’Educazione, nel suo progetto di tesi sui minori stranieri non accompagnati, aveva desiderio di intervistare direttamente uno dei nostri ex ospiti.

Da dove provieni?

Sono albanese, vengo dall’Albania.

Quanti anni hai?

Ho 22 anni.

Qual era la tua destinazione iniziale?

In linea generale, l’Italia. Da subito, sapevo però che dovevo raggiungere il nord, dove ci sono più possibilità.

Che percorso hai fatto per arrivare qui?

Sono partito in aereo con mio zio che mi ha accompagnato in Italia, in Puglia. Qui mi ha comprato un biglietto del treno, per Milano. Lui è tornato in Albania.

Come e quando sei arrivato in Italia?

Avevo 15 anni, quindi circa 7 anni fa.

Quali sono le cause che ti hanno spinto a lasciare il tuo paese d’origine?

Nel mio paese siamo un po’ tutti poveri. Vediamo in TV come l’Italia sia un bel Paese e mia mamma un giorno mi ha abbracciato dicendomi che voleva un futuro migliore per me. Altri ragazzi del mio paese vivevano già in Italia e ci raccontavano che potevano studiare. Volevo imparare l’italiano perché in Albania si può trovare lavoro in diverse aziende italiane.

Come hai vissuto il primo approccio in Italia?

Mi sono sentito molto solo. Conoscevo poche parole e non riuscivo a parlare con nessuno. Quando però sono stato accolto in comunità, mi sono sentito subito ben accolto e, pian piano, sono tornato sereno.

Cosa pensi dell’Italia?

È un bel paese e i ragazzi sono fortunati a poter studiare quello che vogliono.

Quali percorsi ti sono stati proposti?

Sono arrivato d’estate e sono stato inserito subito in un corso di italiano. Ho dovuto aspettare settembre per iniziare la scuola di italiano. Ho iniziato anche a giocare subito a calcio in una società sportiva.

Hai avuto difficoltà a dichiarare l’età anagrafica?

No, perché avevo con me i documenti albanesi che attestavano la mia data di nascita.

Quando sei entrato a Casa Pinocchio, qual è stato il tuo approccio con i tuoi coetanei e con le figure educative di riferimento?

Erano presenti altri due ragazzi albanesi che mi hanno spiegato come funzionava. Con gli altri ragazzi italiani giocavo molto volentieri e anche loro mi insegnavano la lingua italiana. Gli educatori sono sempre stati gentili e mi invitavano a non abbattermi se non capivo qualcosa. Così in poche settimane ho iniziato a capire bene quello che mi dicevano e anche io potevo parlare con loro.

Ti sei sentito accolto?

Si, soprattutto nei momenti difficili dove pensavo di tornare a casa in Albania. Gli educatori mi davano coraggio e mi sottolineavano i successi ottenuti durante il mio percorso.

Come trascorri le tue giornate?

In comunità vivevo la quotidianità di un adolescente che si alza, va a scuola, gioca con gli amici. Poi sono stato spostato in un appartamento per l’autonomia quando ho compiuto i 18 anni e lì ho dovuto imparare a gestirmi da solo i miei spazi; gli educatori mi hanno insegnato l’utilizzo del denaro e pian piano ho trovato un lavoro. Ora che sono assunto a tempo indeterminato, ho un piccolo appartamento in affitto, lavoro e ogni tanto vado a ritrovare gli educatori della comunità.

Ti manca il tuo Paese?

Si, mi è mancato parecchio ma ora che ho un lavoro, sono già tornato due volte in Albania per trovare la mamma.

Sei in contatto con la tua famiglia? In quali rapporti sei?

Ho sempre sentito la mia mamma che è molto contenta di me. Quando la vado a trovare è la cosa più bella del mondo!

Quali sono i tuoi sogni?

Forse lo sto già vivendo. Il lavoro a volte è faticoso ma i miei colleghi mi vogliono bene. Mi sento soddisfatto. Probabilmente, vorrei tornare definitivamente in Albania…

Cosa pensi di te?

Che domanda difficile! Penso bene…

Hai paura ora che non sei più in comunità/alloggio?

No, perché è rimasta l’amicizia e so che se ho bisogno posso sempre contare su un aiuto.

Conosci il sistema di protezione dei minori?

La mia assistente sociale ha sempre cercato di farmi capire il contesto in cui mi trovavo. Così anche gli educatori mi hanno sempre accompagnato passo dopo passo. Non posso dire però di conoscere le leggi… (ride)

Hai avuto altre esperienze oltre alla “Casa di Pinocchio” (comunità educativa)?

No, dopo essere stato in comunità, sono passato in un alloggio per l’autonomia, mantenendo i miei educatori di riferimento.

Quali sono i tuoi obiettivi?

Vivere la mia vita il meglio possibile!

Axel e tutti i nostri ospiti accolti in questi anni, ringraziano chi, sostenendo economicamente i nostri progetti, ha garantito loro un futuro migliore!

Diego Moretti – responsabile dell’area minori di AIBC

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