L’ Adozione internazionale e i suoi miracoli. Kosovo: “Elena, la nostra ‘selvaggina ‘ di 2 anni ha già ‘cambiato faccia’ e la sua sordità è solo un ricordo: “lei sente tutto, soprattutto il nostro amore”

ceroneIn questo momento di ‘difficoltà’ per le adozioni internazionali, in cui fanno più notizia le ‘brutte’ storie (per quanto una minima percentuale di questi si verifichi), in un momento in cui giornali e media danno più spazio a racconti di “imprese impossibili” con il risultato di scoraggiare le coppie ad avvicinarsi all’accoglienza di un bambino abbandonato, Ai.Bi. racconta, con sempre maggiore forza, quanto invece l’adozione sia una cosa meravigliosa.

E a dirlo non siamo noi ma le famiglie stesse, quelle coppie che, non negando l’impegno che comunque un iter adottivo richiede, raccontano come si sia realizzato il più grande sogno della vita loro e di quel bambino che torna ad essere figlio.

Quella che segue è la storia di Francesca e Marco che hanno adottato Elena (nomi di fantasia), dal Kosovo.

 E’ uno spirito libero, non vuole essere costretta o limitata in nulla. E’ ‘selvaggia’ al punto giusto e, dato che è piccola, la chiamiamo ‘selvaggina’!”. Così è Elena, 2 anni e mezzo, arrivata a casa in Italia lo scorso 10 marzo, da Pristina, in Kosovo. Una bimba capace di emanare una luce particolare, così come il suo nome originario, in kosovaro, significa ‘stella’.

Elena ha vissuto in casa famiglia prima di diventare figlia con l’adozione.

E’ stata accolta in una famiglia per circa un anno e mezzo, prima era rimasta in ospedale per alcuni problemi di salute riscontrati alla nascita – dice la mamma – : non posso che parlare bene di questi genitori affidatari, che pur nelle difficoltà, hanno fatto il massimo, mi hanno ‘consegnato’ una bambina serena, che non ha vissuto il trauma dell’istituto”.

Ed Elena non ha perso tempo ad accogliere mamma e papà a braccia aperte.

Eravamo preoccupati, quando siamo andati a prenderla, immaginando un legame forte con i genitori affidatari – continuano – invece è uscita dalla casa felice e sorridente. Dobbiamo riconoscere anche la bravura dei servizi sociali kosovari: conoscendo i suoi problemi di salute, hanno accudito molto bene la bambina, era quasi una loro mascotte”.

A Elena, che parla ancora poco, è stata diagnosticata una ipoacusia grave bilaterale. “Stiamo facendo controlli e verifiche perché il problema sanitario non pare così grave: anche facendo banali test con rumori in casa, vediamo che la bambina reagisce” – precisano. Da piccola, inoltre, Elena è stata operata per atresia intestinale, intervento riuscito per cui i medici kosovari hanno rilasciato un dossier di informazioni, al momento al vaglio della pediatra scelta da Francesca e Marco.

A quanto vediamo ogni giorno la bambina sta bene, è allegra e socievole con tutti – dice Francesca – : anche il medico si è meravigliata della gioia con cui contagia chiunque la incontri”.

Un’allegria che caratterizza loro figlia anche nei primi giorni di affiatamento a Pristina, dove la famiglia appena nata ha soggiornato in un appartamento della zona nuova collinare della città.

Fin dai primi giorni avevamo la sensazione che non fosse abituata a giocare molto all’aperto, guardava il cielo come se non lo avesse mai visto – ricorda Francesca -. E’ sempre stata curiosa di tutto, anche del cibo italiano che ho cominciato a farle assaggiare nei giorni di Pristina

Oggi Elena, dopo poche settimane di vita da figlia, ha già “cambiato faccia”: a settembre andrà all’asilo e nel frattempo si fa voler bene da tutti.

I nostri due cani l’hanno accolta con entusiasmo – concludono Francesca e Marco – : manifestano verso di lei un tale istinto protettivo che quasi dobbiamo chiedere permesso a loro per poter giocare con Elena!”.