Fecondazione. Quella artificiale porta 8 coppie su 10 a una cocente delusione

“La genitorialità non è un diritto, ma un dono”: la condanna delle associazioni campane alle politiche regionali sulla fecondazione assistita

In una nota stampa si racchiude la protesta contro il governatore campano De Luca e la sua scelta di allocare risorse economiche pubbliche per finanziare fecondazione assistita eterologa e diagnosi generica prima dell’impianto

Fecondazione. Quella artificiale porta 8 coppie su 10 a una cocente delusioneIl Movimento per la vita regione Campania, l’Associazione Progetto Famiglia, Ai.Bi Amici dei Bambini, MCL regione Campania, ACLI Campania, La Svolta Onlus, L’ Accademia della FAmiglia e il Forum delle Associazioni Familiari della Campania esprimono con fermezza la propria contrarietà per la decisione del governatore De Luca di allocare le già ridotte risorse economiche pubbliche per finanziare la fecondazione assistita eterologa e la diagnosi genetica dell’embrione prima dell’impianto.

Tali tecniche risultano inaccettabili dal punto di vista etico perché ledono la dignità della donna e il diritto alla vita degli embrioni. Va fortemente condannata la selezione degli embrioni prima dell’impianto perché consiste in una deriva di carattere eugenetico che porta verso la selezione di una “persona perfetta” come ci ricordano gravi vicende della storia recente. La sanità in Campania vive mille difficoltà di vario genere con liste di attesa abnormi per l’accesso ai servizi di riabilitazione fisica e psicologica, per la mancanza di personale e di attrezzature adeguate e merita una visione complessiva sensibile alle priorità e ai valori etici.

La paternità e la maternità non possono essere considerati un diritto ma un dono che può essere rappresentato dalla adozione o dall’affido delle migliaia di bambini abbandonati e adottabili. Nel mondo vi sono circa 140 milioni di bambini che aspettano una famiglia, e anche in Italia ci sono tanti minori fuori famiglia che si trovano in strutture di accoglienza, mentre potrebbero essere accolti in famiglie con il sostegno alle politiche dell’affido e dell’adozione.

Ci auguriamo che ci sia un cambio di rotta incentivando economicamente ed organizzativamente l’istituzione dell’affido e delle adozioni. Ci appelliamo anche ai Consiglieri regionali per imprimere un’azione politica e sociale affinché questa norma venga rivista nell’ambito più ampio delle attività in favore delle famiglie e delle coppie senza figli.