La Francia investe sulla procreazione assistita anche per donne non sterili. E le adozioni sono crollate

Continuano le battaglie ideologiche per i supposti diritti degli adulti. Ma ai bambini chi ci pensa?

La fecondazione assistita? Consentita anche alle donne senza problemi di sterilità. La nuova legge arriva dalla Francia, dove è stata approvata dal Consiglio dei ministri. A differenza di quanto accade in Italia, dunque, dove questa pratica, la PMA (Procreazione medicalmente assistita) è consentita solo in presenza di coppie eterosessuali sterili o con patologie geneticamente trasmissibili, in Francia sarà possibile intraprendere questo percorso (e vedersi riconoscere il rimborso sanitario) anche a coppie omosessuali, anche fertili, purché composte da donne.

“È il traguardo dopo un lungo cammino di battaglie”, è stato il commento di Marie-Laure Picard e Carla Boni, la prima coppia omo-genitoriale riconosciuta in Francia. Si tratta, quindi e come evidente, di un altro provvedimento di natura ideologica, dopo quello che nel 2013 ha legalizzato le nozze tra coppie omosessuali, che però in questo caso stride fortemente con la scarsa attenzione che la Francia ha dedicato, negli ultimi anni, all’adozione e quindi ai bambini abbandonati.

Basti dire che, tra il 2004 e il 2018, le adozioni internazionali in Francia sono crollate addirittura dell’84,9%, passando da 4.079 a 615 (con una flessione del 10% dal 2017 al 2018). La grande maggioranza di questo crollo riguarda l’adozione bambini di età superiore ai cinque anni, fratrie o minori affetti da una patologia. Insomma di bambini che più difficilmente trovano una famiglia adottiva. Sono 330mila inoltre i minori francesi seguiti dai servizi sociali nel Paese, 2.626 sono stati dichiarati adottabili al 31 dicembre 2016 (ultimo rapporto dell’Osservatorio nazionale sulla protezione dei minori). Di questi meno del 40% è posto in adozione realmente, nonostante le 14mila famiglie francesi in possesso di un’autorizzazione all’adozione nazionale o internazionale.

Così, mentre si continua a parlare di diritti degli adulti, nessuno sembra aver voglia di parlare dei diritti dei bambini. Il primo dei quali è il diritto ad avere una famiglia.