La ricerca. “Figlio mio, quanto mi costi! Ben 645€ al mese!”

Se l’assegno universale in previsione dal 1.01. 2022 seguisse le orme dell’attuale assegno ponte (domanda da presentare entro il 30.09) difficilmente riuscirebbe a sostenere le nascite

Con l’inizio delle scuole e l’acquisto del materiale scolastico, molte famiglie si trovano a dover fare i conti con un aggravio di spese dedicate alla cura e all’istruzione dei propri ragazzi.

In aiuto al ménage familiare viene l’assegno temporaneo per i figli minori, una misura transitoria, in vigore dal 1° luglio al 31 dicembre 2021, finalizzata a fornire un sostegno immediato alla genitorialità e alla natalità, in attesa dell’assegno unico e universale, previsto a partire dal 2022.

Ne abbiamo già ampiamente parlato QUI: ma lo rifacciamo oggi, perché, sebbene le richieste per accedere alla misura temporanea, possano essere presentate fino al 31 dicembre 2021, solo per le domande che saranno presentate entro il 30 settembre 2021, l’assegno temporaneo potrà essere riconosciuto retroattivamente a partire dal mese di luglio 2021. In caso di presentazione successiva, la prestazione sarà invece riconosciuta ed erogata a partire dal primo giorno del mese di presentazione della domanda.

Caro figlio… quanto mi costi?

645 euro al mese, ecco quanto costa, basandosi sui dati del 2019, mantenere in media un figlio nel nostro Paese, con alcune variazioni derivanti dal diverso costo della vita: più alta al nord con una spesa 714 euro a figlio, un po’ più bassa al sud, con una spesa media di 512 euro. A renderlo noto è il quotidiano Avvenire. I dati sono di una ricerca a firma di Giulia Bovini e Fabrizio Colonna, della Banca d’Italia, contenuta nell’e-book “L’assegno unico e universale per i figli: una novità italiana e il contesto europeo” curato da Alessandro Rosina,  demografo dell’Università Cattolica, per Neodemos.

Grazie al lavoro di Rosina, che ha raccolto nell’e-book una serie di articoli accademici sull’argomento, è stato possibile attuare un paragone tra l’assegno alle famiglie italiane che entrerà in vigore dal 2022 e i sostegni ai nuclei familiari applicati negli altri Paesi europei.

Dal confronto è emerso che se l’assegno unico e universale italiano seguisse le orme dell’attuale misura transitoria (assegno ponte), che prevede, spiega Avvenire: “167,5 euro al mese a figlio per i nuclei con Isee sotto i 7mila euro, 84 euro se l’Isee è tra i 7 e i 15mila euro, 30 euro per gli Isee da 40.000 euro e niente oltre i 50.000 – la nuova misura avrebbe sì – un effetto nel contrastare la povertà, ma difficilmente riuscirebbe a sostenere le nascite e rispondere alla grave crisi demografica che interessa il nostro Paese”.

La ricetta per un vero strumento di politica familiare

Per essere considerato uno strumento di politica familiare l’assegno deve rispondere ad alcune caratteristiche di base – spiega Alessandro Rosina come riportato da Avvenire – Deve essere strutturale e continuo nel tempo, universale, percepito come un aiuto non simbolico anche dal ceto medio, chiaro e semplice da ottenere, inserito in modo integrato e coerente in un sistema più ampio di politiche familiari e a favore delle nuove generazioni”.

Intendiamoci, un assegno che abbia come obiettivo il contrasto alla povertà è un buon inizio, soprattutto in questo difficile momento storico, ma, come sottolinea Rosina: “un assegno con queste caratteristiche non sosterrà le nascite, ma ha valore se rappresenta l’avvio di un processo di cambiamento del modo di intendere le politiche familiari. Per questo è decisivo stabilire subito che le risorse andranno aumentate e che dovrà essere prevista una valutazione dell’impatto della misura introdotta”.

La proposta del Forum delle Famiglia: più risorse sull’assegno unico

E se per migliorare il reddito di cittadinanza (che oggi non aiuta le famiglie con figli) mettessimo più risorse sull’assegno unico? La proposta arriva da  Gigi de Palo, presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari: “Facciamo dialogare le due misure: l’Italia non è a compartimenti stagni… nemmeno la legge di bilancio!

Quando si arriva a parlare di misure fiscali si è soliti creare contrapposizioni. La misura per la famiglia contro quella per le imprese, quella sul cuneo fiscale contro il Reddito di cittadinanza… Noi crediamo che proprio un ulteriore e definitivo investimento sull’assegno unico e universale possa risolvere alcuni dei problemi che ci portiamo dietro”.