Lasciti solidali. Un aspetto fondamentale per un testamento: la volontà

Il testamento è l’espressione delle “ultime volontà” con le quali una persona sceglie, in piena libertà e con tutte le sue capacità intellettive, a chi destinare i propri beni. Per questo è fondamentale essere certi della sua volontà, per poterla pienamente rispettare

Buongiorno,
vi scrivo per un dubbio, in realtà piuttosto generale, riguardante i lasciti testamentari: se in un testamento a favore di un ente benefico il testatore dà delle indicazioni generiche per cui possono individuarsi più soggetti o non vi sono dai sufficienti per individuare l’ente, il testamento non viene realizzato?
Grazie. Un cordiale saluto
Serafino

Gent. Sig. Serafino, buongiorno
e grazie di averci interpellato.
Non è la prima volta che qualcuno ci scrive per la questione dell’individuazione precisa del soggetto a cui viene devoluta un’eredità o parte della stessa, ma torniamo volentieri sull’argomento per riparlarne e, soprattutto, per sottolineare un aspetto fondamentale dell’atto testamentario: la volontà.
Il testamento, infatti, è un atto volontario e la volontà del testatore è l’elemento primario che deve essere tenuto in considerazione. Si tratta delle c.d. ultime volontà proprio perché la persona dispone, in piena libertà e con tutte le sue capacità intellettive, dei proprio beni per l’avvenire.
Questo è il motivo per cui la capacità di intendere e di volere è un requisito indispensabile perché il testamento sia ritenuto valido. In assenza di ciò l’atto è annullabile.
La persona che redige il proprio testamento deve essere assolutamente consapevole di ciò che fa e di ciò che scrive, anche per questo la sottoscrizione o la stesura di proprio pugno diventano elementi imprescindibili, altre al caso del testamento pubblico, in cui tali requisiti vengono superati dalla presenza di una persona qualificata.

Può accadere, tuttavia, che il testatore per errore sbagli nella indicazione del beneficiario, se ad esempio si tratta di un’associazione, potrebbe errare nell’indicazione della ragione sociale, così da dare indicazioni non precise sul beneficiario. Oppure potrebbe dare indicazioni generiche quali ad esempio “ente che aiuta i bambini abbandonati con sede nella provincia di Milano”, dando adito all’individuazione di possibili plurimi soggetti beneficianti.
In questo caso, interpretare la volontà del testatore diventa essenziale per individuare con esattezza l’ente beneficiario; occorre dunque indagare attraverso testimonianze, documenti, lettere, se il testatore aveva contatti con un’associazione, se, per esempio, era già sostenitore di un ente, se aveva assunto informazioni presso una ONG… Insomma, verificare i dati reali per concludere con una certezza quasi assoluta qual è l’ente a cui chi ha redatto testamento voleva lasciare i suoi beni.
Si tratta sicuramente di casi eccezionali, ma che si sono verificati e che hanno creato problemi ereditari, il cui aspetto più spiacevole è quello del rischio che non venga rispettata la volontà del testatore.
Come abbiamo già consigliato, in situazioni simili è preferibile chiedere l’aiuto di persone del settore, notai o avvocati, al fine di redigere un atto completo che renda perfettamente e facilmente realizzabile la generosa volontà del testatore.

Sperando di avere dato risposta alla sua domanda porgiamo cordiali saluti.
Ufficio Diritti di Ai.Bi.