Legge di Stabilità. Un fondo ad hoc per le adozioni internazionali. Ma senza una nuova Cai sarebbero soldi sprecati

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Il disegno di legge Stabilità per il 2016 “resuscita” il Fondo per le adozioni internazionali. Un’operazione che potrebbe ridare un po’ di fiato alle famiglie che continuano a sostenere ingenti spese per accogliere un bambino straniero, ma che rischia anche di essere vanificata dall’attuale situazione di paralisi in cui versa la Commissione Adozioni Internazionali.

L’articolo 25 del ddl, prevede infatti un rifinanziamento del Fondo per un ammontare di 15 milioni di euro. “Al fine di sostenere le politiche in materia di adozioni internazionali e di assicurare il funzionamento della Cai – si legge al comma 3 – è istituito (…) un fondo denominato ‘Fondo per le adozioni internazionali’ con una dotazione di 15 milioni di euro annui a decorrere dal 2016. In attesa della riorganizzazione delle strutture della Presidenza del Consiglio dei Ministri (…), la gestione delle risorse del Fondo e della Commissione (…) è assegnata al Centro di responsabilità del Segretariato generale della Presidenza del Consiglio”.

Il Fondo per le adozioni internazionali è tutt’altro che una novità. Fu istituito per la prima volta nel 2005 con l’obiettivo di rimborsare le famiglie adottive almeno di una parte delle spese effettuate lungo tutto l’iter. Ma il suo ammontare è andato progressivamente diminuendo, passando dai 20 milioni di euro del suo primo anno di vita ai soli 5 del 2013. Somme che si sono dimostrate del tutto insufficienti a rispondere alle esigenze delle famiglie adottive. Tanto che i soldi del 2013 sono stati impiegati per rimborsare una parte delle adozioni del 2011. E sempre alle famiglie adottive del 2011 sono stati destinati anche i 5 milioni di euro stanziati dalla legge di Stabilità 2015 per il rifinanziamento del Fondo deciso a fine 2014. A conti fatti, quindi, questa misura di sostegno alle adozioni internazionali è ferma a 4 anni fa.

Ben vengano, quindi, i 15 milioni previsti per il 2016. Peccato che il ddl Stabilità, per destinarli al Fondo adozioni, li abbia tagliati dal fondo per le politiche per la famiglia.

Inoltre, non è neppure sicuro che le risorse del Fondo adozioni possano essere effettivamente fruite dalle famiglie adottive. Un’eventualità tutt’altro che scontata vista la situazione di paralisi in cui si trova da quasi due anni la Commissione Adozioni Internazionali. Per poterli effettivamente impiegare, infatti, la Cai dovrebbe deliberare un impegno di spesa. Delibera che può scaturire solo da una riunione collegiale della Commissione: collegialità che di fatto alla Cai manca da più di un anno e mezzo, durante la quale essa si è riunita solo una volta. La presidente in autonomia può solo assumere decisioni urgenti, e non certo deliberare come spendere le risorse del Fondo adozioni. Il rischio concreto, quindi, è che, se pure il comma 3 dell’articolo 25 del ddl Stabilità 2016 uscisse incolume dal dibattito parlamentare e rientrasse nella legge che sarà approvata nei prossimi mesi, i 15 milioni previsti per il Fondo restino comunque bloccati. A questo va aggiunto un ulteriore impedimento: quello rappresentato da una Cai che, non avendo un vertice politico, non persegue particolari politiche a favore dell’adozione internazionale che implicherebbero anche di seguire delle linee decisionali relativamente a come usufruire delle risorse previste dal Fondo.

Per ora, l’iter della legge di Stabilità è appena iniziato. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato l’autorizzazione per la trasmissione alle Camere del Ddl. Nel corso dell’ultima settimana di ottobre inizierà la sessione di bilancio al Senato. È da ricordare, inoltre, che il rifinanziamento del Fondo per le adozioni internazionali era stato recentemente chiesto anche dal deputato del Partito Democratico Giorgio Zanin in una sua interrogazione alla Camera dei Deputati.

 

Fonte: Yahoo! Finanza