L’Uruguay apre le adozioni ai gay

L’Uruguay è il primo Paese sudamericano ad avere una legge che permetterà l’adozione di bambini anche alle coppie omosessuali. La Camera dei deputati ha approvato alcune modifiche alla legge sulle adozioni, aprendo le adozioni alle coppie dello steso sesso. Aprire le adozioni a coppie dello stesso sesso significa non tener conto delle procedure adottive e delle politiche dei Governi dei Paesi di origine dei minori che autorizzano le adozioni a coppie eterosessuali sposate.

A.Bi. in più occasioni ha preso posizione rispetto alla possibilità per una coppia omosessuale di adottare un bambino, evidenziando che se è vero che ogni persona può decidere liberamente il compagno con cui vivere secondo i propri orientamenti sessuali, questa scelta non può ricadere su un minore abbandonato, che ha già vissuto sulla sua pelle il trauma dell’abbandono.

Sul tema l’associazione ha pubblicato il libro “Voglio una mamma e un papà” (edizioni Ancora – Amici dei Bambini) in cui le autrici, Giovanna Lobbia e Lisa Trasforini, spiegano i motivi per cui un bambino abbandonato ha bisogno di una figura materna e paterna. Essere contrari all’adozione per le coppie omosessuali, non significa escludere la capacità di cura e sensibilità ai bisogni del bambino da parte di un omosessuale, piuttosto si fonda su considerazioni legate al corretto sviluppo della personalità del bambino. Un minore abbandonato ha bisogno di essere accolto da una coppia di genitori in cui la donna svolga la funzione di protezione e cura tipica della figura materna, mentre all’uomo sia legata la sfera del rispetto delle regole tipica della figura paterna.

Qualora manchino questi punti di riferimento, è ovvio che una coppia di omosessuali, siano essi due donne o due uomini, costringono il minore a crescere in una situazione “diversa” e comunque limitante.

Per informazioni sull’acquisto della pubblicazione contattare gli uffici di AiBi al numero 02/988221.