Colombia. “Quattro bambini adottati in un colpo solo! Abbiamo scoperto risorse che pensavano di non avere”.

colombia1Mamma Carla, papà Livio e poi Nick, 12 anni, Esteban 10, Jesùs 8, Mara 6: una squadra fortissima!

Dal 1 aprile scorso Tortolì, cittadina in provincia di Nuoro, è stata rallegrata e arricchita dalla presenza della grande famiglia Angoletta, tornata felice dalla Colombia. “Una volta arrivati a casa c’è stata quasi una sollevazione popolare di felicità! Il paese li aspettava! – ricorda Carla -. E’ stato bellissimo: i bambini hanno certo bisogno di una famiglia, prima di tutto, ma anche di una comunità che li faccia sentire accolti e attesi. Per noi genitori, inoltre, è importante testimoniare che l’adozione è un’ esperienza che si può fare: non bisogna averne paura!”.

La famiglia Angoletta, che ha accettato di testimoniare per la campagna #iosonoundono, racconta con entusiasmo i doni ricevuti grazie all’adozione di quattro fratelli cresciuti in un istituto di Bogotà.

Sono nati per esser nostri figli: pensate che il loro cognome originario era Rincòn, che vuol dire angolo. E noi ci chiamiamo Angoletta! “, dice Carla che insieme al marito Livio sono entusiasti dell’arrivo dei quattro figli, già in grado di parlare italiano.

“I maschietti più grandi giocano a calcio, gli altri due vanno a karate – continua -: attività che servono a farli divertire, a fare ciascuno le proprie amicizie. Abbiamo anche trovato una scuola dove poterli iscrivere, d’accordo con il preside, così che cominciassero a inserirsi”.

La storia della famiglia Angoletta inizia quando, nel corso dei colloqui con l’équipe della sede Ai.Bi. della Sardegna, arriva una proposta di fratria. “Io e Livio eravamo favorevoli ad accogliere gruppi di fratelli – racconta Carla – quindi eravamo pronti ai 3 bambini. Durante l’incontro ci hanno chiesto: ‘Ci sarebbe uno spiraglio, nel caso, per un quarto?’ . Ovviamente abbiamo detto di sì, non ce la saremmo mai sentita di dividere per sempre dei fratellini. E così è arrivata la proposta: un gruppo di quattro fratelli ci stava aspettando a Bogotà!”

Gli Angoletta sono rimasti in Colombia meno di un mese: “Tutto è filato liscio, ci siamo trovati benissimo sotto tutti i punti di vista e siamo stati seguiti al massimo dai referenti di Ai.Bi. nel Paese: è stato importante poter contare su una assistenza di qualità”.

In Colombia la squadra di Tortolì ha dato vita alla nuova famiglia. “Abbiamo iniziato a conoscerci ma l’adozione vera e proprio è iniziata al ritorno in Italia. Per quanto si sia preparati, occorre essere molto uniti come coppia e molto motivati  – dicono i coniugi Angoletta – Anche nelle difficoltà occorre ricordare che adottare questi bambini era proprio quello che si voleva. Ci rendiamo conto di attingere a risorse che neanche si pensava di avere!”

L’esperienza adottiva che questa famiglia sta vivendo fa dire a mamma Carla che “solo provando si può capire cosa significa accogliere come figli bambini che fino a pochi mesi fa erano dall’altra parte del mondo. Se dovessimo dare un consiglio a coppie che si vogliono avvicinare all’adozione – aggiunge – direi senz’altro che è importante avere elasticità, mente aperta, voglia di mettersi in gioco e ovviamente amare da subito questi bambini”.

E i bambini? “Sono fantastici! Disinvolti e molto affettuosi: nell’istituto dove sono cresciuti negli ultimi 5 anni gli educatori hanno insegnato loro a donarsi e voler bene: non è cosa da poco. Sappiamo che dovremo affrontare le loro storie e il loro passato, ma ci siamo rimboccati le maniche e saremo sempre vicino ai nostri figli”.