Marocco: “e la vita continua”

Sono appena rientrata da Meknes e quest’anno, durante la mia ormai terza visita all’Annexe, ho capito perché istintivamente ho deciso di andare a conoscere Amine….perchè lui mi stava aspettando…semplicemente! Mi aspettava per andare insieme dal dottore, perché lo incitassi nello studio, perché gli dicessi con dolcezza e fermezza: “devi mettere sempre gli occhiali…promesso?”, per avere un bacio…un abbraccio…un sorriso tutto per lui, per dare un senso alla sua vita e fargli vedere un futuro….cose che una mamma solitamente fa con un figlio. Il pomeriggio passato in piscina con Amine e un’allegra combriccola è stato bellissimo, emozionante e indimenticabile! La sera, prima di salutarci per rientrare in Italia, la commozione ha preso il sopravvento ma i progressi fatti in due soli giorni e le promesse di scriverci e rivederci presto hanno lasciato in tutti noi, oltre alla tristezza del distacco, la certezza che ci sarà un domani pieno di progetti da realizzare insieme come una vera famiglia, anche se lontana, e questo è il regalo che ho portato a casa per me e che vorrei condividere con tutti coloro che, leggendo questo racconto, si sono emozionati e che pensano ai bambini come creature sacre, tutti i bambini….ma soprattutto quelli che soffrono e che, in più, sono senza l’amore di una persona vicino e tutta perse. Arrivederci a tutti, a presto…..Inshallah !”