Marocco. La storia di Anass, che studia e guarda al futuro grazie all’Adozione a Distanza

Anass ha due genitori che lavorano, ma che nonostante questo non riescono a provvedere a ciò di cui ha bisogno. Per studiare e avere delle opportunità c’è però l’aiuto dell’adozione a distanza

Avere due genitori che fanno il sarto e la domestica, ma non riescono a provvedere all’istruzione e il mantenimento del figlio. Così, Anass, per andare a scuola e garantirsi un futuro, deve contare sull’aiuto di un orfanotrofio. E, soprattutto, sul sostegno che possono dare ai ragazzi come lui tutti coloro che attivano un’adozione a distanza.
A noi, da qui, sembrano situazioni lontane, eccezionali, difficili da immaginare; eppure, in Paesi come il Marocco, per tanti ragazzi è la “normalità”, e come tale, con parole semplici e sentite, è raccontata dallo stesso Anass.

Il racconto di Anass, che studia e spera nel futuro grazie all’adozione a distanza

Mi chiamo Anass, ho 15 anni e da due anni sono accolto presso l’associazione Protezione e Assistenza nella mia città natale, Salé.
Mi trovo qui perché il mio papà lavora come sarto e mia mamma fa la domestica. Purtroppo, loro non riescono a guadagnare abbastanza per garantirmi quello di cui ho bisogno e, dato che mi vogliono molto bene e che vogliono vedermi andare a scuola come gli altri bambini della mia età, hanno deciso di affidarmi a questo orfanotrofio.
Adesso frequento il secondo anno della scuola media e cerco di impegnarmi al meglio. Nel tempo libero mi piace giocare a calcio con i miei amici, oppure quando sono stanco guardo la TV. Fra tutti, il mio cartone animato preferito è “Mr Bean”. I miei genitori mi mancano, ma so che posso vederli durante le vacanze e i giorni festivi. E nel frattempo cerco di trascorrere al meglio le giornate con i miei compagni”.
Quella di Anass non è che una delle tante storie che quotidianamente vivono i ragazzi del Marocco accolti negli orfanotrofi con cui Ai.Bi. collabora. Chiunque può aiutarli, attivando un’Adozione a Distanza. Con 25 euro al mese, poco più di 80 centesimi al giorno, si può garantire loro un’istruzione, un luogo sicuro e, soprattutto, una speranza per il proprio futuro.