Marocco. Lo sportello per i careleaver di Meknes: una speranza per chi ha subito il dramma dell’abbandono 

Come aiutare un ragazzo che è stato abbandonato a lasciare l’orfanotrofio per inserirsi nella società? Gli sportelli di Ai.Bi. per i careleaver in Marocco, realizzati nell’ambito del progetto “S Come Savoir”, cofinanziato dalla Unione Europea, sono una valida risposta

Grazie al progetto S comme Savoir, Soutenir, S’engager pour garantir une meilleure protection et promotion des droits des enfants, cofinanziato dall’Unione europea, Ai.Bi., in collaborazione del l’Istituto superiore dell’informazione e della comunicazione (ISIC), Ai.Bi. sta tracciando nuove rotte verso l’integrazione sociale dei careleaver, ragazzi abbandonati e mai adottati che hanno trascorso tutta la loro infanzia e tutta l’adolescenza in un istituto e che al compimento del loro 18 compleanno dovranno lasciare proprio l’unico punto sicuro della loro giovane vita: l’orfanotrofio.

Con sportelli di aiuto sparsi in quattro regioni chiave – Tangeri-Tétouan-Al Hoceima, Rabat-Salé-Kenitra, Fès-Meknès e Marrakech-Safi – il progetto si impegna a fornire un supporto concreto e multidimensionale.

Lo sportello di Meknes

In questa ottica è già operativo al 100% lo sportello di Meknes, pronto a guidare i giovani verso un futuro migliore.
Con un’offerta di servizi che spazia dall’orientamento scolastico alla formazione professionale, fino all’integrazione lavorativa, lo sportello si pone come un modello di eccellenza operativa.

I risultati

Sono arrivati i primi riscontri positivi i riscontri di Meknes, si segnalano:

  • Orientamento e formazione professionale: 13 giovani hanno intrapreso percorsi formativi, con tre di loro che hanno già completato stage professionalizzanti.
  • Candidature alle Forze Armate: 14 giovani sono stati supportati nel processo di selezione, con quattro di loro che hanno già trovato una collocazione nelle Forze armate reali e ausiliarie.
  • Collaborazione con le autorità locali: 40 giovani hanno beneficiato del progetto Awrach, con visite organizzate nelle zone industriali che hanno portato all’assunzione di diversi di loro.

L’obiettivo ora è estendere il successo di Meknes alle altre regioni, rafforzando gli sportelli esistenti per garantire che ogni giovane marocchino abbia l’opportunità di costruire un progetto di vita solido e sostenibile. La promessa è quella di un sostegno continuo, che si traduce in opportunità reali per l’integrazione sociale e professionale dei giovani.

Il tuo aiuto per i progetti di Ai.Bi. in Marocco

Chiunque può dare il proprio contributo per sostenere le attività che Ai.Bi. porta avanti in Marocco, con una donazione. Puoi farlo, cliccando qui.