Marocco. Un giorno indimenticabile: i ragazzi dell’orfanotrofio Akkari scoprono il sito archeologico di Chellah

Questa estate, il sostegno garantito dal progetto “Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio” ha regalato ai piccoli ospiti dell’orfanotrofio un’avventura indimenticabile, alimentando i loro sogni e rafforzando i loro legami di amicizia

Questa estate all’interno dell’orfanotrofio Akkari c’è un’eccitazione palpabile.
Le giornate di sole e le serate miti promettono una gita memorabile al maestoso sito archeologico di Chella un’escursione che tutti attendono con febbrile attesa.
Il sito si trova a nord di Rabat, in Marocco, al di fuori delle mura della città, e conserva le vestigia di una città romana.

La partenza

La mattina del grande giorno, il centro è in fermento. I ragazzi si alzano all’alba con gli occhi che brillano per l’attesa.
Gli animatori sono impegnati a preparare gli zaini, pieni di picnic accuratamente confezionati, bottiglie d’acqua e cappelli per proteggersi dal sole cocente dell’estate.
Nei corridoi si sentono risate e vivaci discussioni. Tutti si assicurano di non aver dimenticato nulla.
L’autobus arriva finalmente davanti al centro e i ragazzi salgono a bordo, ridendo e litigando per i posti al finestrino.
Il viaggio è scandito da canzoni e giochi, mentre il paesaggio scorre attraverso i finestrini. Il canto delle cicale si mescola agli scoppi di risa, creando una sinfonia estiva unica.

Lo stupore e l’entusiasmo sul volto dei bambini

All’arrivo a Chellah, dalla bocca dei bambini esce un sussulto collettivo di sorpresa e di gioia. L’aspra bellezza della zona, con le sue verdi colline e le sue rovine storiche, lascia senza fiato.
I responsabili conducono una visita guidata, raccontando storie affascinanti sui resti e sulla storia del luogo.
I ragazzi ascoltano affascinati, con gli occhi spalancati dai racconti di antiche battaglie e di eroi leggendari.

Giochi ed esplorazioni

Il pomeriggio è dedicato ai giochi e all’esplorazione. I ragazzi corrono tra le rovine, giocando a nascondino e inventando avventure fantastiche. Le loro risate riecheggiano tra le pietre millenarie, dando nuova vita a questo luogo ricco di storia. Alcuni si arrampicano sulle rocce, mentre i più avventurosi si cimentano in arrampicate improvvisate sotto l’occhio vigile delle guide.
Il picnic è un momento di condivisione e convivialità. Seduti in cerchio su coperte colorate, i ragazzi divorano i loro panini e la frutta fresca. Anche i consulenti si rilassano e si godono questo momento di pausa. Si chiacchiera di tutto e di più, ma soprattutto dell’emozione di questa giornata straordinaria.

Si torna in orfanotrofio

Quando il sole inizia a calare, i ragazzi si siedono insieme per ammirare il tramonto. I colori infuocati del cielo si riflettono nei loro occhi stupiti. È un momento di calma e contemplazione, una pausa gradita dopo una giornata ricca di emozioni e scoperte.
Il ritorno al centro è più tranquillo, cullato dalla felice stanchezza di una giornata intensa. Alcuni ragazzi si addormentano dolcemente, con la testa piena di ricordi meravigliosi. Altri continuano a chiacchierare in toni sommessi, condividendo le loro impressioni e i momenti preferiti della giornata.
Arrivati in orfnaotrofio, i ragazzi scendono dall’autobus con un sorriso raggiante sul volto. La giornata rimarrà impressa nella loro memoria come un ricordo prezioso, un momento di libertà e di felicità condivisa.

L’attesa di Islam e Rayane

Negli orfanotrofi in Marocco, Islam e Rayane stanno ancora aspettando qualcuno che possa accompagnarli nel loro cammino di speranza e di emancipazione attraverso un’Adozione a Distanza.
Leggi la storia di Islam e quella di Rayane.

Un’Adozione a Distanza per i bambini degli orfanotrofi in Marocco

Anche tu puoi aiutare tanti minori abbandonati decidendo di aderire al progetto di Ai.Bi. con una donazione cliccando qui.
Se vuoi fare di più e stare vicino ogni giorno ai bambini in orfanotrofio in Marocco e ricevere periodiche notizie e informazioni su di loro, puoi aderire al progetto “Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio”.