Marocco. Salvate la nostra infanzia, salvate il nostro futuro

Il progetto, cofinanziato dall’UE, portato avanti da Ai.Bi e AIDA e diretto agli operatori sociali, è dedicato all’importanza della salute mentale e del supporto psicologico per i ragazzi ospitati nei centri di riabilitazione.

Nelle giornate di lunedì 8 e martedì 9 marzo, più di 20 operatori sociali provenienti da centri di riabilitazione per giovani “in contatto con la legge”, sono stati formati nell’ambito del progetto cofinanziato dall’UE: “salvate la nostra infanzia, salvate il nostro futuro”, dedicato all’ importanza della salute mentale e del supporto psicologico per i ragazzi ospitati nei centri di riabilitazione, portato avanti da Ai.Bi e AIDA, in collaborazione con la Direzione generale dell’amministrazione penitenziaria in Marocco.

Si tratta di minori che hanno commesso reati molto lievi e che, in ragione della loro giovane età, si cerca di non far rientrare nel sistema carcerario, con un intento il più possibile riabilitativo.

Durante gli incontri, una psicologa ed una educatrice esperte in gestione dello stress e dei conflitti, si sono alternate per dare consigli pratici agli operatori sociali, che, soprattutto in questo periodo di confinamento dovuto al coronavirus, vivono in prima persona situazioni fortemente stressanti e allo stesso tempo devono supportare i giovani accolti nelle strutture.

Gli operatori hanno così avuto l’opportunità di condividere con i team di esperti  esperienze e difficoltà, ma anche le buone pratiche sviluppate sul campo.

La formazione rappresenta solo una prima importante sessione di una serie di approfondimenti dedicati agli operatori dei centri di riabilitazione, che andranno a toccare anche il percorso verso l’autonomia professionale dei giovani ospiti delle strutture e la mediazione familiare.