Marocco: venti neonati abbandonati ogni giorno… ma l’Italia cosa fa?

“Venti neonati vengono abbandonati ogni giorno in Marocco e 6500 bambini vengono abbandonati ogni anno su tutto il territorio nazionale. Il fenomeno dell’abbandono dei bambini in Marocco ha raggiunto una tale portata da esser diventato un tema ordinario. La spazzatura rappresenta un luogo sicuro dove il segreto della “vergogna” è seppellito per sempre”.

Sono questi gli ultimi dati sull’abbandono dei minori registrati in Marocco. A rivelare questi impressionanti numeri e’ un’inchiesta condotta da L’observateur du Maroc. I dati relativi al fenomeno sono allarmanti: gli aborti clandestini arrivano a toccare la soglia degli 800 al giorno. Nella sola capitale, la città di Rabat, se ne verificano circa cinquanta al giorno.

E l’Italia che fa? Insieme alla Grecia e’ rimasto l’unico paese dell’Europa a non avere ancora ratificato la Convenzione dell’Aja del 1996 contenente le norme sulla Kafala, pertanto le coppie residenti in Italia non possono accogliere i bambini abbandonati.

La rigidità culturale del Paese impedisce al governo di prendere provvedimenti in merito, o anche solo di affrontare la tragedia a viso aperto: nonostante le pressanti richieste di chiarezza dell’opinione pubblica e i media, nessuno dei dati raccolti in merito sono, infatti, di origine governativa ma provengono essenzialmente dagli Enti presenti sul territorio che, ogni giorno, si trovano a fronteggiare l’emergenza.

Come in molti casi, è l’ignoranza diffusa la causa principale di questa situazione: le giovani donne costrette ad abbandonare i propri figli sono vittime di una società che ha escluso i temi relativi alla sessualità dall’istruzione e che, parallelamente, stigmatizza ogni tipo di attività al di fuori dal matrimonio. Sono donne giovani, di differenti ceti sociali, che rimangono incinte fuori dal matrimonio: se alcune di queste donne decidono di affrontare la società, altre preferiscono abbandonare il “frutto della vergogna” o addirittura ucciderlo.

Di fronte alla paura di essere giudicate o cacciate dalla famiglia, queste madri nubili preferiscono abbandonare i loro bambini piuttosto che prendersene carico e subire i castighi di chi gli sta intorno. Alcune uccidono i loro bambini prima di gettarli via, per assicurarsi che questo segreto non venga mai svelato. Secondo un’inchiesta condotta dall’associazione INSAF, il 50% delle madri nubili sono state vittime di promesse di matrimonio non mantenute, mentre il 28% confessano che la gravidanza sia arrivata dopo una relazione d’amore. La prostituzione è solo al 3° posto con il 14%, seguita dalla violenza sessuale con l’8%.

Tutte le madri che sono ridotte a prendere soluzioni simili, lo fanno perché abbandonate a loro stesse.

Questa situazione sta però assumendo dimensioni critiche, per cui è tempo che il governo accetti di affrontare la realtà fornendo dei dati ufficiali, per dar modo a tutti gli operatori di organizzare dei piani di intervento.

Il Marocco ha bisogno di istruzione, sensibilizzazione e aiuti concreti per risolvere questa situazione che, per adesso è ben lungi dall’essere vinta.

(Fonte: L’observateur du Maroc. N° 137 dal 23 al 29 settembre 2011)