Migranti. Perché si nascondono i dati delle donne e bambini che scappano dalle guerre?

Carissimi buongiorno.

Mi chiamo Pietro, sono un giornalista e faccio parte di una cooperativa sociale che si  occupa dell’accoglienza dei migranti all’interno dello SPRAR.

Vi scrivo e chiedo il vostro aiuto in merito all’accoglienza di bambini e donne in fuga dalle guerre. Nel nostro territorio, a livello politico ma anche tra la gente comune, per giustificare il rifiuto dei profughi e la non accoglienza, si sostiene che la fuga dalle guerre non esiste, che non è vero che donne e bambini scappano dalle guerre, che le immagini che tutti vediamo sono create ad arte.

Ma noi, grazie anche al vostro lavoro quotidiano, sappiamo che non è così. Anche se da noi pare che stiano arrivando soltanto migranti maschi e adulti. Sembra che bambini e donne non ne arrivino, le risposte che ci vengono date sono evasive: dicono semplicemente che vanno da un’altra parte, ma nessuno sa dirci dove. Nonostante nello SPRAR si prevedano. Qualcuno sostiene anche che in Italia non ne arrivino. Ho pensato di rivolgermi a voi… Riuscite a darmi una mano a capire?

Prevedo già che uno dei grimaldelli che si tenterà di usare per screditare tutti i migranti, è il fatto che arrivano solo i maschi, che in Italia non ci sono donne e bambini, e se non ci sono è perché non è vero che stanno scappando dalle guerre.

Grazie per l’attenzione.

Pietro

 

 

MORETTICaro Pietro,

le posso assicurare che non c’è nulla di meno corrispondente alla realtà dell’idea secondo la quale non esistano persone in fuga dalle guerre. A fine 2014, secondo i dati riferiti dall’Unhcr (Alto commissariato delle Nazioni Uniter per i rifugiati), le persone nel mondo costrette a fuggire da persecuzioni, conflitti e violazioni dei diritti umani erano la cifra record di 59,5 milioni.

Una parte di questi arriva in Europa e un’ulteriore percentuale giunge in Italia. Un flusso praticamente ininterrotto in cui non mancano certo donne e bambini. Solo nelle prime 6 settimane del 2016, stando a quanto riferisce l’Organizzazione internazionale della migrazione (Oim), oltre 76mila tra migranti e rifugiati sono entrati in Europa. Fino al 7 febbraio, i rifugiati arrivati in Italia sono stati 5.898.

Ma analizziamo l’ultimo anno completo, il 2015. Dal 1° gennaio al 31 dicembre, circa un milione di migranti e rifugiati è giunto in Europa. Di questi, il 27% è costituito da bambini e ragazzi. Per quanto riguarda l’Italia, i migranti entrati nel 2015 sono stati 150.317, di cui, secondo l’Unhcr, 12.360 erano minori non accompagnati.

Facendo un ulteriore salto indietro, analizziamo anche la situazione del 2014. In quell’anno il nostro Paese accolse almeno 170mila tra rifugiati e migranti, di cui, secondo l’Unhcr, 13.026 furono i minori non accompagnati. Le domande di protezione internazionale ricevute dall’Italia ammontarono a 64.625: 2.584 di queste provenivano da minori giunti da soli nel nostro Paese.

Possiamo ipotizzare che i soggetti ritenuti fragili (minori, donne, mamme sole) vengono trasferiti laddove ci sono servizi dedicati a loro. Ad esempio, Ai.Bi. sul territorio milanese si propone con l’accoglienza di soli nuclei familiari, a differenza di altri enti che accolgono tutte le tipologie di richiedenti asilo. Detto ciò, sicuramente le statistiche possono confermare il dato che la maggior parte dei migranti sono uomini. Le ragioni sono molteplici come ad esempio il fatto che una donna e un minore che partono per arrivare in Europa sanno che rischiano più facilmente di incontrare delle difficoltà: violenze, abusi,rapimenti, traffico di organi, avvio alla prostituzione. O ad esempio per il fatto che molti uomini migranti partono in avanscoperta per poi chiedere, se possibile, il ricongiungimento familiare.

L’esperienza di Ai.Bi., con la sua campagna di sostegno a distanza Bambini in Alto Mare, è la prova visibile di come destinatari dell’accoglienza siano anche tanti minori e tante donne. Dall’ottobre del 2013, Ai.Bi. ha realizzato l’affido familiare di diversi minori stranieri non accompagnati, ha organizzato a Lampedusa una rete di famiglie di pronto intervento per minori e donne sole con figli e ha accolto 100 minori non accompagnati in una struttura specifica a Messina e almeno una decina di nuclei familiari con bambini presso una casa di accoglienza in provincia di Milano.

Un caro saluto,

 

Diego Moretti

Responsabile campagna Bambini in Alto Mare di Ai.Bi.