Milano. Come accogliere i minori stranieri non accompagnati? La Casa di Pinocchio di Ai.Bi. si laurea alla Bicocca

misnaDottoressa in accoglienza: può definirsi anche così Luana Gruosso, studentessa piemontese dell’Università di Milano Bicocca che, martedì 14 marzo, ha conseguito la laurea specialistica in Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali. E lo ha fatto con una tesi davvero speciale, centrata sulla realtà della Casa di Pinocchio, la struttura gestita da Amici dei Bambini in provincia di Cremona per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati.

Luana conosce Ai.Bi. nell’ottobre del 2015 quando inizia a collaborare con la nostra associazione nell’ambito di un tirocinio universitario. Nello specifico si occupa della progettazione e dell’apertura proprio della Casa di Pinocchio, un progetto a cui Ai.Bi. iniziava a lavorare proprio in quel periodo. Lo fa affiancando Diego Moretti, responsabile nazionale del progetto Bambini in Alto Mare, nato per garantire una giusta accoglienza dei migranti più fragili, come i minori soli, le donne con figli e le famiglie con bambini.

La collaborazione di Luana con Ai.Bi. e la storia della Casa di Pinocchio, di fatto, “crescono insieme” e procedono di pari passo. Da qui l’idea della studentessa di dedicare proprio a questa realtà la sua tesi di laurea.

“Il lavoro di tesi – spiega oggi Luana, dottoressa da pochi giorni – si è concentrato sulla tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nelle strutture di accoglienza. Nello specifico ho preso in esame proprio il caso della Casa di Pinocchio: una realtà residenziale, ma di tipo famigliare. Fin dalla fase di progettazione – ricorda – si è cercato di andare al di là dell’aspetto puramente residenziale, favorendo un approccio, appunto, famigliare. Nel mio elaborato ho provato quindi a spiegare perché la Casa di Pinocchio sia, per i suoi giovani ospiti, una vera e propria casa”.

Nelle sue pagine, la tesi di Luana dà spazio sia alle ricerche “sul campo” effettuate dalla studentessa che alle peculiarità della Casa di Pinocchio, presentate da Diego Moretti. “In fase di progettazione – ricorda ancora Luana – ci si poneva il problema dell’opportunità di far convivere, nella stessa struttura, minori stranieri non accompagnati e minori fuori famiglia seguiti dai servizi sociali italiani. Ai.Bi., forte della sua pluriennale esperienza in entrambi i settori, ha ‘scommesso’ su questa possibilità. E i fatti le hanno dato ragione. Il questionario che ho sottoposto ai giovani ospiti della Casa di Pinocchio – spiega la neodottoressa – ha fatto emergere come la condivisione e l’arricchimento reciproco tra i ragazzi della struttura riesca a prevalere sulle differenze culturali”. L’intervista a Moretti, inoltre, ha permesso di spiegare come si possa parlare di approccio famigliare anche in assenza di una coppia di coniugi.

“Un altro aspetto a cui ho voluto dare spazio nella tesi – conclude Luana – è la fondamentale collaborazione con le altre agenzie formative del territorio, come ad esempio le società sportive, che permettono agli operatori della Casa di Pinocchio di elaborare progetti individualizzati per gli ospiti della struttura in cui le loro necessità si coniughino al meglio con le loro attitudini”.

Auguri, dunque, a Luana, vera dottoressa ed esperta di accoglienza!