Minori stranieri soli: superati i 15mila da inizio 2016. Regioni sempre più in allarme per centri al collasso e bambini spariti. Ma un sms può sostenere la giusta accoglienza

misnaVengono messi dai loro genitori sui barconi, imbarcazioni fatiscenti e sempre più stracolme di persone, nella speranza che, almeno per loro, ci sia una seconda chance, la speranza di una vita migliore. Invece, per i piccoli migranti che viaggiano da soli, troppo spesso i giorni successivi alla partenza dalle coste del Nord Africa o del Medio Oriente coincidono con la morte o con l’ingresso in un tunnel senza uscita, quello dell’illegalità e dello sfruttamento. Delle giovanissime vittime del Mediterraneo, sempre più spesso bambini piccolissimi, si legge ormai tutti i giorni nelle cronache dei giornali. Quelli che giungono a destinazione fanno meno notizia, ma la loro situazione in prospettiva non è meno drammatica.

I minori stranieri non accompagnati sbarcati in Italia dall’inizio del 2016 sono già più di 15mila, superando così la media annuale di 13mila. Troppi per i posti disponibili nelle strutture per minori. Con la conseguenza che molti di loro restano per mesi bloccati nei grandi centri di accoglienza perennemente al collasso, dove si trova già gran parte dei 160.030 migranti attualmente ospitati dalle strutture governative e private. Un numero che continua a salire: dal 1° gennaio al 26 settembre i migranti sbarcati sulle nostre coste sono 131.974.

Dalle diverse regioni italiane, emergono dati sempre più preoccupanti sulla gestione dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Recentemente si sono perse le tracce di un centinaio di giovani profughi provenienti da Eritrea, Somalia e Sudan, collocati nei centri di accoglienza della Gallura, in Sardegna. Per la maggior parte adolescenti, alcuni bambini. Molti operatori sociali e amministratori locali hanno la netta sensazione che siano finiti nelle mani di un’organizzazione criminale. Questi ragazzi partono con l’obiettivo di guadagnare i soldi da inviare nel proprio Paese di origine per aiutare le famiglie a saldare il debito contratto per pagare loro il viaggio verso l’Europa. E questo li trasforma in facili reclute del lavoro nero, esponendoli a varie forme di sfruttamento.

Di “situazione al limite del collasso” parla anche Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Calabria, regione  in cui, stando ai dati della Prefettura locale, nel 2016 sono giunti quasi 3mila minori stranieri non accompagnati.

Tutti fattori che rendono sempre più evidente la necessità di promuovere un’accoglienza autenticamente a misura di minore. Amici dei Bambini, con la sua campagna Bambini in Alto Mare, promuove questa forma di accoglienza giusta ormai da 3 anni, durante i quali decine di minori hanno trovato un’ospitalità di tipo famigliare e, con essa, la sicurezza e la serenità a cui ogni bambino ha diritto. Per continuare a fare questo, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti: fino al 3 ottobre puoi donare 2 euro con un sms oppure 2 o 5 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45507 a favore della campagna Bambini in Alto Mare. Un futuro migliore per i piccoli migranti passa anche dalle tue mani.

 

Fonti: L’Unione Sarda, Giornale di Calabria, Tg La7