17 mila minori ucraini in attesa di adozione: Kiev semplifica le procedure

Nella “giornata dei bambini” le autorità ucraine annunciano una semplificazione della procedura per richiedere una consulenza riguardo la procedura di adozione. Al momento valida solo per le adozioni nazionali

Sono 17 mila i minori che potrebbero essere adottati, in Ucraina! È questo l’allarme lanciato dal viceministro delle Politiche sociali Kostiantyn Koshelenko durante la “giornata dei bambini” che si celebra nel Paese. Un “allarme”, citato dalla CNN e rilanciato da Ansa, che non sta tanto nel numero dei minori quanto nella frase aggiunta successivamente da Koshelenko: “Il numero di potenziali genitori adottivi è molte volte inferiore”.

Adozioni ucraina: sensibilizzare verso le possibilità di accoglienza dei minori

Da qui la decisione annunciata di semplificare la procedura di adozione, impostando un “processo digitale rapido” grazie al quale bastano bastare pochi minuti per richiedere una consulenza iniziale. Perché, per il momento, di questo si tratta: la possibilità di presentare velocemente la domanda per avere una consulenza iniziale riguardante il percorso di adozione.
La piattaforma da utilizzare è quella della pubblica amministrazione ucraina, il cui accesso è consentito unicamente ai cittadini ucraini ai quali, dunque, per il momento è riservata questa possibilità di “velocizzazione” (già concretamente possibile da oggi).
Nelle intenzioni delle autorità di Kiev questo è il primo step di un più generale disegno che mira a divulgare e sensibilizzare la popolazione rispetto alle diverse forme di accoglienza e di adozione per i minori. Secondo quanto dichiarato da Koshelenko, la possibilità di presentare online la domanda di adozione dovrebbe essere attivata a partire dal mese di agosto.

La drammatica situazione dei minori in Ucraina

Intanto, rimane drammatica la situazione dei minori in Ucraina: secondo il Ministero delle Politiche Sociali 6.506 bambini provenienti dagli orfanotrofi sono stati sfollati per via della guerra. Di questi, 4.228 sono andati all’estero. Ma solo la metà degli istituti (cui si sommano 1.750 famiglie affidatarie) ha scelto di spostare i minori, all’interno del Paese e all’estero, altrettanti hanno continuato a portare avanti le loro attività, pur con tutte le difficoltà del caso.
In questo contesto si inserisce l’iniziativa di Mosca di semplificare l’adozione dei minori di alcuni territori ucraini da parte delle famiglie russe: una decisione che Kiev non ha esitato a bollare come illegale e criminale.