Mio marito ha scoperto di avere una patologia e ha lasciato il lavoro: è possibile comunque adottare un bambino cinese?

Buongiorno Ai.Bi.,

siamo una futura coppia adottiva. Qualche mese fa abbiamo ottenuto il decreto di idoneità e ci stiamo avviando ora alla scelta dell’ente a cui affidare il nostro mandato. Purtroppo il nostro percorso ha subito un rallentamento a causa di un problema di salute che ha interessato mio marito, da cui sono conseguite altre difficoltà. Qualche tempo fa, infatti, gli è stata riscontrata una patologia che necessita di essere tenuta sempre sotto controllo con medicinali a basso dosaggio. Pur non essendo molto grave, la malattia ha indotto mio marito a lasciare con qualche mese di anticipo l’occupazione temporanea che lo impiegava da circa un anno e che sarebbe terminata dopo l’estate. Per fortuna io posso contare su un impiego stabile e un reddito dignitoso.

Il nostro sogno è quello di adottare un bambino cinese. Non  conosciamo però nel dettaglio la legge cinese sulle adozioni internazionali e temiamo che, alla luce dei problemi emersi nella nostra famiglia negli ultimi tempi, si siano creati degli ostacoli alle nostre eventuali procedure adottive  in Cina. Sapreste dirci se, anche nella nostra attuale situazione, sia possibile adottare un bambino cinese?

Grazie,

Miriana

 

 

legnaniCara Miriana,

all’inizio del 2015 alcuni requisiti richiesti alle coppie che intendono adottare in Cina sono stati modificati. Lo ha deciso il “CCCWA – China center for children’s welfare and adoption”, l’Autorità Centrale per le adozioni internazionali in Cina, intenzionato a facilitare gli iter adottivi, rendendoli più veloci e ampliando le possibilità per gli aspiranti genitori.

Tra le modifiche introdotte, alcune hanno riguardato proprio i requisiti legati allo stato di salute dei potenziali genitori. Con i nuovi parametri, se all’interno della coppia, uno dei coniugi è affetto da lievi sintomi di altre patologie, ma tenute sempre sotto controllo con medicinali a basso dosaggio, mentre l’altro coniuge è completamente sano, l’adozione è possibile. Allo stesso modo  se uno dei due coniugi è affetto da una patologia come disfunzioni degli arti o del tronco, severe malformazioni facciali, malattie che richiedono trattamenti a lungo termine che possono pregiudicare l’aspettativa di vita (tumori maligni, nefrosi, epilessia o sclerosi multipla), ma l’altro è in buono stato di salute. Nessuna limitazione anche per chi ha subito trapianti da almeno 10 anni e attualmente risulta in buona salute e per chi presenta forme di cecità, bassa visione, sordità e mutismo, purché abbia un partner completamente sano oppure adotti un minore nelle stesse condizioni.

Altro fattore da prendere in considerazione, oggetto di modifiche del regolamento per le adozioni internazionali in Cina, è quello reddituale. Le nuove norme prevedono infatti che almeno uno dei coniugi abbia un impiego stabile. L’introito annuale minimo della famiglia deve ammontare a 10mila dollari a persona, figlio adottivo compreso. A differenza del passato, dell’introito annuale non fanno parte eventuali pensioni, sussidi di disoccupazione o governativi. Nei casi in cui l’introito annuale della famiglia non raggiunga i 10mila dollari pro capite, i coniugi potranno comunque dimostrare che il reddito di cui possono disporre sia ugualmente sufficiente a garantire un tenore di vita dignitoso nella società di cui fanno parte e nella quale il minore adottato sarebbe inserito.

Un caro augurio per il proseguo del vostro percorso di avvicinamento all’adozione,

 

Cristina Legnani

Adozioni internazionali di Ai.Bi.