Moldova. Ecco i bambini del limbo

Una visita a un vecchio orfanotrofio della Moldova per scoprire l’incuria di cui sono vittime i bambini dimenticati nel limbo dell’abbandono. Che non smettono, però, di sperare di essere figli

Era un solito giorno di fine novembre, gelido come molti altri. L’equipe di esperti del Consiglio Nazionale per l’Accreditamento dei Prestatori di Servizi Sociali (di cui fa parte anche la direttrice di Ai.Bi. Moldova) era partita per il Sud del Paese, per incontrare gli specialisti responsabili di un orfanotrofio di accoglienza temporanea per bambini rimasti senza le cure genitoriali. L’obiettivo era verificare se i bambini ospitati da quel centro godessero dei servizi adeguati, in conformità agli standard minimi di qualità previsti dalla legge moldava.
Collocato in cima a un colle, isolato dal resto della comunità, l’orfanotrofio è un residuo del vecchio sistema residenziale di protezione dell’infanzia abbandonata, essendo stato, nel suo passato, un internato. Adesso, sulla carta, dovrebbe essere stato riorganizzato per offrire accoglienza “temporanea” a 25 minori di età compresa tra 4 e 16 anni.

I bambini nel limbo di un vecchio orfanotrofio moldavo

Una volta sul posto, non c’è voluto molto per capire come i documenti messi alla disposizione degli esperti rivelassero una scarsa preparazione degli specialisti. Ma, soprattutto, i piani individualizzati di intervento visionati prevedendo, come obiettivo principale, l’istituzionalizzazione dei bambini e non la loro re-integrazione! In pratica, era scritto, nero su bianco, il motivo per il quale la permanenza di alcuni bambini di protrae per anni e anni, trasformando il concetto di accoglienza temporanea in una permanenza “sine die”.
Sono questi i “bambini del limbo” che Ai.Bi. ha voluto ricordare proprio sulla tessera associativa del 2022. Bambini dimenticati negli orfanotrofi di tutto il mondo, che restano nel limbo dell’abbandono e vagano da un orfanotrofio all’altro, nell’immenso mare della solitudine.
Bambini che, però, nonostante tutto, sperano ancora.

La speranza che resiste dei bambini del limbo

Come ci ha detto Anton, in quel freddo orfanotrofio in Modovia: “Io voglio tornare a casa. Non so ancora dove, se da mamma o da papà. Però, la cosa che mi auguro di più è quella di poter tornare a casa.
Perché noi bambini non possiamo decidere da soli? Perché non possiamo salire su una macchina e farci portare dove vogliamo noi? E sai dove vorrei andare…? A casa!”.
Allo stesso modo un altro bambino, Ciprian, con sue splendidi occhi azzurri, ci ha raccontato di essere arrivato all’orfanotrofio insieme ai suo due fratelli più grandi perché il papà picchiava fortemente la mamma. Da due anni nessuna va più a trovarli: la madre è rimasta a vivere con il padre violento… “E chissà se si ricorda ancora di noi”.
Questo racconto è l’ennesima dimostrazione che dietro le carte e i documenti scritti da chi, per legge, dovrebbe dimostrare la massima attenzione a questi problemi e la conoscenza delle procedure, ci sono storie vere di bambini abbandonati, con un’infanzia persa e un presente “nel limbo”, ma con la sempre viva speranza di poter un giorno tornare ad essere figli.

Noi, da qui, possiamo aiutare questi bambini sostenendo con una donazione libera il lavoro che Ai.Bi. porta avanti, per loro, negli orfanotrofi della Moldova. Oppure, per esempio, sottoscrivendo la Tessera Amico dei Bambini che ha scelto proprio i bambini del limbo per la sua immagine 2022.