Moldova, non tutti a Pasqua fanno festa..

Alcuni bambini dell’istituto di Straseni trascorrono le vacanze Pasquali nella solitudine. Mentre la maggior parte dei loro amici in istituto sono stati portati a casa dalle famiglie, dai parenti oppure hanno avuto la fortuna di essere adottati, 15 bambini sono rimasti in istituto con le educatrici.

Figli di nessuno… cuccioli per i quali non si e’ trovata nemmeno una persona, almeno per le feste.

In questi giorni l’istituto sembra vuoto, perché la maggior parte di quei 150 “ospiti” residenti nell’orfanotrofio si godono le vacanze, lontani dal buio dell’istituto e, nonostante non ancora nelle condizioni migliori, sono A CASA.

Tuttavia, sui lunghi corridoi dell’istituto si sentono ancora vocine fragili di bambini. Vocine che riportano tanta tristezza, soprattutto quando ammettono che loro non hanno nessuno che li possa prendere a casa.

M., uno di questi bambini, ha preparato anche una bellissima poesia Pasquale, da dedicare a sua madre e per la paura di dimenticare le parole, la ripeteva tutti i giorni. Il piccolo riponeva le sue speranze in questa poesia già da un anno, sperando che a Pasqua, quando sarebbe venuta sua madre a riprenderlo, lui le avrebbe recitato la poesia…

La festa di Pasqua è arrivata, ma non anche la madre. Grande la delusione, soprattutto per un piccolino come M. che non ha potuto far vedere a sua madre quanto è stato bravo… non capisce perché lei non è venuta a prenderlo con se. Eppure lo aveva detto agli altri bambini che lui ha una madre…

V., il compagno di M. sembra più sicuro. Lui ha una scusa per la madre: “È al lavoro”.

Solo 15, in tutto l’istituto.

E. che è la più grande, non ha visto sua madre, da qualche anno. La signora si trova in Russia, per lavoro. Prima di partire ha promesso alla figlia che sarebbe venuta un giorno… ed E. aspetta con impazienza QUEL giorno. Non può fare a meno di ricordarsi come è stata la Pasqua in famiglia tanti anni fa.

Per L. e C. invece, questa è la prima festa trascorsa in istituto. I due fratelli sono istituzionalizzati da tre mesi, perché i loro genitori sono stati destituiti della patria potestà, in quanto, alcolizzati, ma comunque molto cari ai i due bambini.

Gli educatori dell’istituto cercano di stare accanto a loro e di rendere questi giorni più sereni: hanno lasciato i bambini a giocare a loro piacimento, mentre le cuoche hanno preparato per loro i cibi squisiti. Questi momenti capitano raramente in istituto, perciò sono assai apprezzati dai piccoli che si godono ogni istante di questi piaceri.

I bambini rimarranno in 15 fino alla Pasqua dei Santi, ovvero ancora una settimana. Una sola settimana di attesa finché torneranno i loro amichetti, accanto ai quali si sentiranno meno soli.