Moldova: una lettera da un nostro piccolo amico.

Riportiamo cosi, come ci e’ arrivata, una lettera scritta da un nostro beneficiario. E’ stata tradotta letteralmente, perche’ l’importanza di quanto scrive A. supera ogni errore di grammatica..

“Sono un bambino felice!

Io mi chiamo A. ed ho 9 anni. È già un anno che la mia vita è cambiata e continua a cambiare nel bene giorno dopo giorno. Tutti mi dicono che io sia più sereno, che i miei occhi siano diventati più grandi e più curiosi. Sento come se un velo di nebbia mi si fosse alzato dagli occhi.

Quando avevo quattro anni, mia madre mi ha portato in istituto, perché non ce la faceva ad assicurarci le cose necessarie, anche se lavorava quasi sempre. Eravamo tre fratelli ed avevamo bisogno di cura e di attenzione continua. Spesso ci mancava il pane, per non parlare anche dei dolci od altre preferenze che non costavano mica tanto.

La nostra abitazione era molto piccola, composta di una sola stanza nella quale c’era un solo letto dove si dormiva tutti.

Sono stati dei momenti difficili che sarebbero continuati se la mamma non avesse preso una decisione. Io sono stato portato in istituto, mentre miei fratelli più grandi sono rimasti a casa, ad allevare gli animali. Frequentavano anche la scuola della comunità.

Io sono cresciuto in istituto, che era diventata la mia casa per altri quattro anni. In tutto questo tempo, nostra madre, essendo aiutata dall’assistente sociale dell’associazione Amici dei Bambini, è riuscita a finire la nostra casa. È piccola, ma calda ed accogliente.

Miei fratelli hanno finito la scuola e ora lavorano, mentre io sono tornato a casa, nella mia famiglia.

Per me è iniziata una nuova vita. Il verde degli alberi è più vivo e allegro, la natura è più bella, il sole è più mite e la pioggia sembra più calda. La madre è più serena ed i vicini più benevolenti. Oggi alla lezione di scienze naturali, la nostra professoressa ci ha detto che abbiamo il villaggio più bello e più grande della repubblica, cui denominazione proviene da un albero “Carpine”. Un albero con tanti rami, che assomiglia agli abitanti del nostro villaggio “Carpineni”: forti e, uniti e belli… come una famiglia!

Mi sento felice e fiero talmente da volerlo gridare a tutto il mondo. Vorrei condividere questa mia gioia con tutti i bambini che mi hanno accompagnato in tutti questi anni di permanenza in istituto.”