Monglia: il mestiere del volontario espatriato

Qualche giorno fa, parlando con un’amica del mio lavoro, questa amica sottolineava come il “mestiere” del volontario espatriato sia difficile… Un mestiere quotidiano, 24 ore potremmo dire, in cui-oltre ai normali compiti quotidiani- si somma la nostalgia dovuta alla distanza da casa, la difficolta’ a vivere in un contesto straniero, la solitudine che a volte si prova…

La mattina dopo, ancora stavo riflettendo sulle parole di questa amica, e a dire il vero mi sentivo anche molto stanca e sotto pressione per tutto il lavoro in programma per la giornata e la settimana. Sono arrivata in ufficio, ho aperto la mia casella di posta elettronica e… ho trovato una mail che mi ha scaldato il cuore.

Una mail che, oltre a delle parole bellissime, mi mostrava le foto di due bambini stupendi, che erano migliori amici qui in Mongolia e che, a distanza di un anno uno dall’altro, si sono ritrovati in Italia, tutti insieme, insieme alle loro mamme e papa’.

Ho mostrato quelle foto a tutto lo staff di Ai.Bi. Mongolia, che ben conosce quei due bambini e le loro famiglie, e che ben ha sottolineato come i loro occhi, i loro sorrisi…tutto e’ cambiato rispetto a un anno fa, quando vivevano in istituto, Ora hanno una mamma ed un papa’; ora sono dei bambini FELICI.

E questa felicita’ e’ stata trasmessa a tutti noi, che abbiamo iniziato la nuova settimana ricordandoci di quanto – anche se faticoso e difficile- il nostro lavoro sia il piu’ bello del mondo!