Morire mentre si è a scuola. La tragedia dei 26 bambini morti in un incendio in Niger

Un incendio è divampato all’interno di una scuola fatta di paglia, legno e fango, in Niger. 26 bambini tra i 3 e gli 8 anni sono morti. L’assurdità di una tragedia che non dovrebbe capitare in nessun luogo del mondo

Si può morire mentre si è a scuola? In uno dei luoghi dove i bambini più dovrebbero sentirsi al sicuro, protetti e seguiti per preparare il loro futuro? Purtroppo si può. E se la scuola è fatta di paglia e fango, con aule strapiene, può succedere che un incendio scoppiato per cause ancora da chiarire faccia 26 vittime e decine di feriti. 26 bambini tra i 3 e gli 8 anni, che frequentavano una scuola di Maradi, seconda città più grande del Niger, uno dei Paesi più poveri del mondo.

Niger, incendio. La tragedia in una scuola: 26 bambini morti

L’HuffPost riporta il drammatico racconto del papà di uno dei bambini rimasti uccisi: “Abbiamo visto le fiamme e abbiamo scavalcato il muro della scuola per accedere al cortile. Abbiamo visto gli insegnanti spegnere il fuoco con bottiglie e secchi d’acqua”, ma le fiamme sono divampate in fretta e per diversi studenti non c’è stato modo di sfuggire al fuoco. Gli insegnanti hanno fatto il possibile e hanno salvato alcuni studenti comprendoni con la sabbia, ma le informazioni che arrivano, a fatica, parlano comunque di decine di feriti.
La tragedia segue un episodio analogo che, ad Aprile, sempre in Niger, aveva causato una ventina di morti. Ora il governo è corso ai ripari vietando ufficialmente su tutto il territorio la realizzazione di aule di paglia a livello prescolare, una pratica ampiamente diffusa vista la carenza di edifici scolastici nel Paese.

Incendio in Niger. L’impegno di tutti affinché ciò non accada mai più

“L’Unicef ha diffuso un comunicato in cui si dice “Profondamente rattristato dalla perdita di vite” ed esprime le “più sincere condoglianze alle famiglie delle vittime e alle loro comunità”. Poi aggiunge: “Nessun bambino dovrebbe mai essere in pericolo quando è a scuola”.
Affermazione più che mai condivisibile, che si scontra, purtroppo, con la realtà di tanti Paesi in tutto il mondo in cui già poter andare a scuola è un “lusso”.
Proprio per questo, uno degli impegni principali che Ai.Bi. porta avanti in tutti i contesti in cui opera è quello di cercare di garantire il diritto all’istruzione (in sicurezza) a tutti i bambini. Perché morire mentre si è a scuola possa suonare sempre di più come una frase assurda e lontana per tutti i bambini del mondo.