Natale 2020: tutti vogliono “adottare a distanza” qualcosa o qualcuno, ma un bambino abbandonato, no?

Buongiorno Ai.Bi.,

mi chiamo Carlo e ho letto un articolo intitolato “Regali di Natale, è l’anno delle adozioni, dal gelso all’alveare per il bene comune”. Nell’articolo si parla di doni etici che fanno bene a tutti, di sostenere progetti artigianali e di recupero del territorio. A quanto pare nasce l’idea di adottare progetti a cura di piccoli artigiani, contadini, associazioni, collettivi di artisti e di quartiere. Ma adottare a distanza un bambino no?

Io sarei orientato verso questo tipo di adozione senza nulla togliere a tutte le altre forme di aiuto menzionate in questo articolo. Potete darmi indicazioni a riguardo?

Grazie

Caro Carlo,

grazie di cuore per averci posto innanzitutto una domanda del genere e per aver dato lei stesso una risposta e cioè “ma adottare a distanza un bambino no?

Diciamo che, soprattutto in questo Natale, la urleremmo anche noi questa risposta e più di noi, i nostri bambini chiusi nei centri di accoglienza di tutto il mondo senza il calore di una famiglia.

Di certo è vero, la pandemia sta cambiando le priorità e il nostro modo di spendere. I pacchetti e i regali inutili e la crisi economica che incombe fanno spazio a ‘doni’ di diverso valore anche simbolici ma ricchi di significato. Stiamo leggendo anche noi di varie iniziative solidali finalizzate a diffondere senso civico e integrazione sociale, riqualificazione ambientale, cura dei beni e dei luoghi comuni.

Sono sicuramente iniziative che approviamo e rispettiamo ma sinceramente con 168 milioni di bambini abbandonati nel mondo che potremmo aiutare con una grande gesto di solidarietà e d’amore che si chiama adozione a distanza per donare loro, un sorriso, un futuro migliore, un calore che non hanno mai ricevuto, ci diventa difficile dare priorità ad un’adozione di una pecora, di un albero, di una pianta di arance, un gelso o di una piantina di canapa.

Pertanto Signor Carlo, apprezzando la sua volontà di adottare a distanza un bambino le illustriamo come deve fare: innanzitutto le comunichiamo che quando si attiva un’Adozione a Distanza, Ai.Bi destina, con la massima trasparenza, l’80% dell’importo della quota mensile al bambino o al centro di accoglienza, qualora si decida di intraprendere il Sostegno a Distanza. Il restante 20% sarà invece utilizzato in Italia per le campagne di sensibilizzazione, facendo rientrare le spese operative di gestione.

Subito dopo l’attivazione, le invieremo via e-mail il kit del sostenitore con tutte le informazioni relative alla sua Adozione a Distanza (lettera di attivazione del sostegno, scheda di presentazione del bambino con una sua fotografia, opuscoli informativi).

Nel corso dell’anno riceverà inoltre via e-mail un aggiornamento sul suo bambino/a accompagnato da una foto recente. Ma non solo, ogni volta che vorrà potrà scrivere una lettera/mail al minore che sostiene e attendere poi una sua risposta.

Questa relazione tra lei e il bambino sostenuto rappresenta il nostro plus ed è per noi un valore aggiunto. Si basa proprio su questo il nostro concetto di Adozione a Distanza: instaurare una relazione che possa donare calore, affetto, condivisione. Tutti valori che la maggior parte dei minori beneficiari non conoscono e non vivono.

Di certo la donazione economica li aiuterà a sostenersi ed è senza dubbio un aiuto fondamentale ma l’attenzione che un sostenitore potrà donare con questi piccoli gesti (l’invio di una foto, di una lettera, di un video messaggio, di una call skype) li aiuterà a sentirsi amati.

Le ricordiamo inoltre che, se si tratta di un regalo, potrà andare su questa pagina e compilare il form per ricevere la pergamena regalo da consegnare o da mettere sotto l’albero.

Nella speranza di aver risposto alle sue domande e nel ringraziarla ancora di averci scritto ci auguriamo presto di accoglierla nella nostra grande famiglia.

Un caro saluto

Staff Sostegno a Distanza- Ai.Bi. – Amici dei Bambini