Natalità ai minimi storici. Quale impatto avrebbe l’adozione internazionale se diventasse gratuita?

L’Istat certifica che calano sempre più le famiglie con figli e, invece, aumentano i single. Il possibile ruolo dell’adozione internazionale: con soli 15 milioni di euro mille nuovi “figli” e cittadini italiani

L’ISTAT ha reso noto il report relativo agli indicatori demografici dell’anno 2024: non si arresta il calo demografico; il tasso di fecondità scende ai minimi storici e il saldo tra nascite e decessi continua a essere fortemente negativo.
Certo, che il quadro fosse preoccupante era noto a tutti, ma vedere le cifre cristallizzate e ufficializzate dall’Istituto Nazionale di Statistica rende evidente tutta la drammaticità della situazione.

Tasso di fertilità ai minimi storici

Prima di tutto si evidenzia l’ennesimo calo di nuovi nati, che si attestano a 370mila per un calo del 2,6% rispetto al 2023. Il risultato è un’ulteriore diminuzione della popolazione italiana scesa al di sotto dei 59 milioni. Per la precisione: 58milioni 934mila. A completare il quadro allarmante c’è la discesa del tasso di fertilità a 1,18 figli per donna, che non solo è meno dell’1,20 del 2023, ma anche del precedente minimo storico di 1,19 del 1995.
Continua anche l’evidente cambiamento nella composizione delle famiglie: calano sempre di più le coppie con figli, arrivate a rappresentare il 29,2% del totale, e crescono in maniera inversamente proporzionale le famiglie formate da una sola persona, arrivate a essere il 36,2% (erano il 25,5% solo 20 anni fa). Stabili, invece, le coppie senza figli.

Rendere gratuita l’adozione internazionale

Anche quest’ultimo aspetto non fa che accentuare l’evidente problema italiano della denatalità e della mancanza di segnali per una inversione di tendenza. Anche le politiche finora messe in atto non stanno evidentemente dando i risultati sperati. Ma se per quanto riguarda le nascite si può dire che almeno qualche tentativo venga fatto, se guardiamo all’adozione internazionale è inevitabile constatare l’assenza di misure di sostegno.
Eppure, in un quadro così cupo, il suo contributo potrebbe rivelarsi molto importante, sia nei numeri sia come segnale di speranza.
Dichiara Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. Amici dei Bambini ETS: “Se ci fosse un’attenzione particolare da parte della politica (come c’è stata, per esempio, per la fecondazione assistita, resa gratuita in tutte le regioni), le adozioni internazionali in Italia potrebbero essere migliaia, e non solo le poche centinaia di oggi. A maggior ragione ora, con l’apertura anche verso i single. Serve un aiuto concreto che vada innanzitutto verso la gratuità dell’adozione. Per avere una idea dei possibili numeri: basterebbero poco più di 15 milioni di euro per accompagnare l’adozione di circa 700 famiglie per almeno mille minori provenienti dall’estero, che diventerebbero immediatamente figli e cittadini italiani. Ma serve anche un sostegno alle istituzioni preposte all’infanzia abbandonata nei Paesi di origine dei minori, in special modo per le pratiche connesse alla dichiarazione di adottabilità, visto che nel mondo ci sono milioni di bambini abbandonati costretti a marcire negli orfanotrofi fino alla maggiore età, mentre i minori dichiarati adottabili sono una parte infinitamente minore di essi.
Insomma, come non ci stanchiamo di ripetere da anni, le soluzioni per rilanciare l’Adozione Internazionale, e con essa contribuire alla natalità, ci sono, bisogna solo avere la volontà politica di intraprenderle”.