Nepal. “14 mila bambini tornano a scuola ma circa 1 milione rimane tra le macerie”

scuole-nepal 1In Nepal si torna pian piano alla normalità. O per lo meno ci stanno provando i 14 mila bambini che torneranno sui banchi di scuola, recuperando quella quotidianità fatta di quaderni, matite, disegni, giochi e compagnetti con cui buttarsi alle spalle i terribili ricordi del terremoto.

Ma per 14 mila che indosseranno il grembiulino e riprenderanno i libri in mano,  tanti altri continueranno a stare seduti tra le macerie ad aspettare che quel girono arrivi anche per loro. Senza alcuna garanzia che ciò avvenga.

In realtà come quella del Nepal, di un Paese raso al suolo e dove si respira aria di desolazione e miseria, la speranza di un futuro migliore è rappresentato anche dai centri di istruzione temporanea che sostituiscono le scuole danneggiate dal sisma e quindi inagibili. Ma i centri sono troppo pochi: sono solo poco più di un centinaio quelli costruiti ad oggi per circa 14.000 bambini nei 16 distretti più colpiti dai due terremoti (fonte OCHA). Questo vuol dire che, secondo fonti ufficiali, circa un milione di bambini non possono tornare a scuola e correndo grandi rischi di abbandonare gli studi.

A causa dei due terremoti, infatti, 32 mila classi sono state distrutte e 15.352 danneggiate.

Ed è proprio qui che interviene Ai.Bi., Amici dei Bambini. “Collaboreremo alla realizzazione di spazi temporanei per l’apprendimento – dice la cooperante in Nepal – il più velocemente possibile così che nessun bambino resti fuori dalle scuole. Allo stesso tempo, stiamo incoraggiando le famiglie a mandare i propri figli nelle scuole valutate sicure”.

Secondo l’Education Cluster, gruppo di lavoro per l’Istruzione che comprende il Governo e gli operatori umanitari che lavorano nel settore, sono necessari 24,1 milioni di dollari per concludere la valutazione strutturale delle 7.800 scuole; costruire 4.668 spazi temporanei per l’apprendimento, garantire l’insegnamento, l’apprendimento e kit ricreativi e didattici per 1 milione di bambini e formare 19.568 insegnanti e facilitatori per il sostegno psicosociale e sui messaggi salvavita.

L’istruzione non può aspettare – continua la cooperante – sopratutto là dove si è verificata una catastrofe come il terremoto in Nepal. La ricostruzione di migliaia di scuole sarà senza dubbio una priorità nella fase di ripresa, ma se non garantiamo adesso almeno una soluzione temporanea, corriamo il rischio di perdere molti bambini che potrebbero beneficiare dei nostri sforzi per ricostruire un nuovo sistema scolastico”.

Ecco perché ogni piccolo aiuto può fare la differenza, Per questo Ai.Bi. rinnova il suo appello a favore della gente del Nepal: puoi donare chiamando il numero verde 800224455 e così aiuterai Amici dei Bambini nelle sue attività di sostegno alle famiglie, mamme e bambini di Kathmandu.

Fonte: http://www.repubblica.it/