Nepal: i bambini continuano a morire a causa del disinteresse dello stato, dell’apatia della burocrazia e del diffuso stato di corruzione

In linea con il clima di riflessione che dovrebbe caratterizzare queste vacanze natalizie e l’inizio del nuovo anno, questa settimana vogliamo proporvi una riflessione che accomuna diversi operatori umanitari e del sociale che operano a difesa dell’infanzia in Nepal. Nei giorni scorsi il mondo si è indignato di fronte al terrificante massacro di ben 26 bambini e dei loro insegnanti in America, nello Stato del Connecticut. Questo tragico episodio ha richiamato all’attenzione la società americana circa la necessita e l’emergenza di far fronte al problema dell’uso delle armi da parte dei civili. La drammaticità dell’episodio e il dolore delle famiglie americane hanno avuto grande risonanza a livello mondiale e copertura mediatica, ed è stato trasmesso e raccontato in tutto il mondo. Nell’altra parte del globo, in Nepal, i bambini continuano a morire in silenzio, senza che nessuno lo possa o voglia raccontare al mondo. I bambini in Nepal muoiono a causa dello scarso interesse dello stato, delle lungaggini burocratiche e del diffuso stato di corruzione che perpetuano pratiche discriminatorie e minano le basi di qualsiasi sviluppo sostenibile. In questo piccolo stato himalaiano, si stima che ben 70.000 bambini all’anno muoiono a causa di disidratazione dovuta a diarrea, a causa di bronchiti o altre malattie che si potrebbero facilmente prevenire grazie a un semplice vaccino. Numerosi sono i bambini che giornalmente muoiono in silenzio in Nepal, poiché questi bambini vivono nelle aree più remote e svantaggiate del Nepal, lontano dai riflettori dei media. Questi bambini sono troppo lontani sia dai riflettori dei media internazionali come anche da quelli nazionali. Rispetto al passato, il Nepal ha fatto sicuramente grande passi in avanti su diversi fronti. Negli ultimi 15 anni, la soglia della povertà nel paese è diminuita del 25 per cento, la percentuale di bambini che sanno leggere, scrivere e far i conti è più che raddoppiata, mentre la partecipazione dei bambini nelle scuole primarie del paese è cresciuta del quasi 100 per cento, con parità a livello di rappresentazione tra bambini e bambine. Questa di per se’ dovrebbe essere una notizia straordinaria, ma nessuno lo sa, o forse solo pochi lo sanno…. Continuando con la nostra analisi, negli ultimi 15 anni si stima ancora che il tasso di mortalità su 1000 nascite sia sceso da 162 a 50, mentre il tasso di mortalità delle madri sia sceso da 850 a meno di 200. Tuttavia, questi dati sono rappresentativi solo della situazione nazionale e non distinguono tra le aree urbane e quelle rurali del paese, o ancora tra le aree più sviluppate e quelle marginalizzate del Nepal. Infatti, si stima che ben 200,000 bambini siano ancora tagliati fuori dal ciclo scolastico di base, che un quarto della popolazione viva al di sotto della soglia di povertà assoluta, e che il 41 per cento dei bambini al di sotto dei 5 anni sia sottopeso, rendendoli dunque vulnerabili a semplici infezioni e malattie che si trasformano in cause letali.