Niente tasse universitarie per gli studenti con ISEE inferiore a 23mila euro

L’Università di Torino ha azzerato le tasse universitarie per gli studenti più in difficoltà e abbassato quelle per chi ha un ISEE tra 23 e 40mila euro. Previsto, inoltre, il rimborso all’80% del costo dell’abbonamento ai mezzi di trasporto fino a 400 euro

In tempi di rincari in ogni settore, scuola per prima, ogni iniziativa che può venire in aiuto delle famiglie è la benvenuta. Specie se riguardano aspetti della vita che guardano al futuro e, in fin dei conti, sono il più grande degli investimenti che si possono fare per i propri figli e per il Paese stesso. Cos’altro è, infatti, se non questo, l’iscrizione all’Università di un figlio?

Niente tasse universitarie per gli studenti con ISEE fino a 23.000 euro

Ecco, allora, che se in America Joe Biden ha manifestato l’intenzione di scontare 10 mila euro agli studenti che hanno contratto debiti per pagarsi gli studi (negli Stati Uniti le università non ricevono sussidi pubblici e, dunque, sono molto più costose che in Italia, tanto che una gran parte degli studenti si indebita per poterle frequentare), in Italia, più in piccolo, l’Università di Torino ha annunciato un provvedimento per tutelare la fascia di studenti più in difficoltà. Secondo quanto riportato da La Stampa, per quest’anno accademico l’ateneo non chiederà alcuna tassa a tutti gli studenti con un ISEE inferiore a 23.000 euro, mentre chiederà delle tasse ridotte ai figli delle famiglie con ISEE dai 23 ai 40 mila euro.
Oltre alle tasse, l’Università intende anche rimborsare fino all’80% della spesa per l’abbonamento ai mezzi pubblici annuale o plurimensile, fino a un massimo di 400 euro. Al momento non è chiaro se questo rimborso possa sommarsi al bonus mobilità di 60 euro previsto dal governo per tutti, ma, anche non fosse così, si tratta comunque di un notevole risparmio per gli studenti che potrebbe anche trasformarsi in un volano per decidere di frequentare l’Università a Torino piuttosto che in altre sedi.
Non è un caso che degli sconti siano stati pensati anche per gli studenti internazionali che sceglieranno Torino come città in cui frequentare l’Università: per loro – come riporta sempre La Stampa – è prevista la possibilità di “versare il contributo onnicomprensivo unico in base al Pil pro capite del Paese di residenza oppure all’Isee parificato”.

Una questione di inclusione

Al di là di quelle che possono essere le ricadute positive in termini di comunicazione e di iscrizioni (più che legittime), l’obiettivo dichiarato dal rettore dell’Università di Torino è quello di garantire a tutti la possibilità di proseguire gli studi, in un momento storico particolarmente difficile per tantissime famiglie italiane.
Un’idea che fa onore all’ateneo piemontese e che si spera potrà essere seguito da altre Università in tutta Italia.