Non cerchiamo per forza qualcuno con cui prendercela!

Elisabetta scrive:

Premetto che ho adottato con Ai.Bi. in Bolivia e poi in Colombia e posso dire che siamo stati seguiti costantemente, soprattutto in Colombia. Sinceramente credo che quando ci troviamo in situazioni difficili, estremamente dolorose e umanamente inspiegabili cerchiamo a tutti i costi qualcuno con cui prendercela e su cui sfogare tutta la nostra rabbia, delusione e profonda frustrazione. Sono certa che la coppia che ha rinunciato al primo abbinamento non scorderà mai gli occhi di quel bambino che per un po’ di tempo ha custodito nel loro cuore come “figlio” e nessuno può giudicarli per la scelta fatta ma credo che prendersela con Ai.Bi. non servirà a farli sentire meglio o meno responsabili della loro decisione. Non ci sono colpe ma solo scelte difficili.

Cara Elisabetta,

che altro aggiungere a quanto ha scritto? Indipendentemente da eventuali errori commessi o da colpe attribuite, quello che lascia sconcertati è che affettivamente il fatto di aver potuto adottare un altro figlio non abbia sopito la rabbia e il livore. Nelle adozioni, soprattutto quelle internazionali, non sempre due più due fa quattro; le certezze assolute non ci sono e se qualcosa va storto talvolta, per fortuna non così frequentemente, la coppia deve trovare una valvola di sfogo, quindi l’ente diventa “il qualcuno” su cui sfogare rabbia e delusione. Ma nonostante questi incidenti di percorso, noi continuiamo a lavorare consapevoli del fatto che un bambino che trova la sua famiglia costituisce un’impagabile vittoria sull’abbandono.

Irene Bertuzzi, area Formazione e Accompagnamento di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini